Si è svolta questa mattina una importante operazione della Squadra Mobile di Modena che ha dato esecuzione, su provvedimento dal GIP del Tribunale, ad una quindicina di provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti soggetti di origine albanese, romena e italiana dediti allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione esercitata per le strade del capoluogo.
Le indagini della II Sezione della Squadra Mobile coordinate dal Pubblico Ministero Dr.ssa Natalini, hanno preso avvio nel 2015 a seguito di mirate attività di indagine su un gruppo criminale di nazionalità romena e albanese, radicato sul territorio della provincia di Modena, che ha monopolizzato la zona “Tempio” in città, costringendo le giovani donne a prostituirsi con numerosi clienti che giungevano anche da altre province. Il pressante fenomeno che ha prodotto l’insorgere dei residenti dell’intero quartiere, protagonisti anche di proteste eclatanti.
Lo sfruttamento della prostituzione, negli ultimi mesi, si era spostato anche zona Nord della città, raggiungendo la via Emilia Ovest fino ad arrivare in località Cittanova. Le attività hanno fatto riscontrare come, soprattutto nei fine settimana, si registravano le maggiori attività di sfruttamento delle donne, in prevalenza dell’est Europa, che offrivano le prestazioni sessuali a prezzi estremamente bassi.
Sono stati raggiunti dalla misura cautelare della custodia in carcere tre albanesi di 42, 37 e 30 anni. Sottoposti, invece alla misura cautelare degli arresti domiciliari altri due albanesi di 27 e 25 anni e una donna di 34, pure lei albanese. Sottoposti alla misura dell’obbligo o divieto di dimora due albanesi di 33 e 24 anni; un romeno di 25; un napoletano di 49; un 78enne nativo di Soliera ed un 53enne nativo di Modena.
Tutti sono ritenuti responsabili, in concorso, del reato di sfruttamento e\o favoreggiamento della prostituzione.
Sono attualmente in corso ulteriori attività di ricerca di 2 cittadini di origine balcanica destinatari di analoga misura di divieto di dimora in Modena.
