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Percorsi didattici e laboratori: rinnovato il Protocollo d’intesa tra i Musei civici e i Musei del Duomo

Rinnovato il Protocollo d’intesa tra i Musei civici e i Musei del Duomo per la realizzazione di percorsi didattici e laboratori sul sito Unesco all’interno dei Musei di via Lanfranco, nel cuore del sito di piazza Grande, patrimonio dell’umanità. Presentato all’assemblea, nella seduta di giovedì 1 dicembre, dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, il rinnovo del Protocollo per i prossimi tre anni scolastici, precedentemente presentato in Commissione Servizi, è stato approvato all’unanimità.

Tra le premesse alla base del rinnovo, ha ricordato Cavazza, c’è la condivisione dell’idea che i Musei del Duomo siano di fondamentale importanza in quanto parte del complesso monumentale inserito nella lista del Patrimonio Mondiale e che necessitino sempre più di nuove strategie per incentivare una maggiore fruibilità del loro patrimonio museale. È positiva, inoltre, la valutazione sulla proposta didattica ed educativa specifica sul Sito di Modena e sui valori tutelati dall’Unesco. L’esperienza, iniziata con il primo protocollo nell’anno scolastico 2013/2014, ha avuto un ottimo riscontro, con circa ottomila gli studenti coinvolti nel triennio, dalle scuole d’infanzia alle medie superiori, e pure economicamente presenta un bilancio positivo anche grazie al contributo di sponsor, in particolare Unicredit.

Il Progetto, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresa la scuola dell’infanzia, è costituito da numerosi percorsi, aumentati nel tempo, che affrontano contenuti diversi ma tutti collegati ai programmi ministeriali e tutti con un’impostazione che implica l’intervento attivo degli utenti.

Tre gli obiettivi generali che i Musei del Duomo di Modena e i Musei civici di Modena, sede del coordinamento del sito Unesco modenese, perseguiranno con la prosecuzione delle attività didattiche che si svolgono nel laboratorio situato in via Lanfranco: conoscere l’Unesco, la sua organizzazione, i suoi valori e i suoi obiettivi; conoscere il Duomo, piazza Grande e la Torre Ghirlandina, riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’umanità; accrescere il senso di appartenenza al proprio territorio e la consapevolezza di essere eredi e custodi di un bene riconosciuto patrimonio universale dell’umanità da trasmettere alle generazioni future.

Introiti ed eventuali sponsorizzazioni andranno alla Basilica Metropolitana, proprietaria dei Musei del Duomo per essere destinati interamente all’attuazione del progetto. Le entrate dei percorsi didattici e dei laboratori saranno utilizzate a copertura delle spese di gestione dei percorsi stessi. Al temine dell’anno scolastico Musei del Duomo e Musei Civici condivideranno nel Comitato tecnico scientifico del Sito Unesco il consuntivo dell’attività svolta e il rendiconto economico. Nel caso si evidenziasse un disavanzo tra ricavi e costi sarà rimborsato per metà dai Musei civici e per l’altra metà dai Musei del Duomo. Se invece risultasse un avanzo, il Comitato ne deciderà la destinazione.

Aprendo il dibattito per il Pd, Chiara Susanna Pacchioni ha evidenziato il risultato soddisfacente del primo triennio di sperimentazione, affermando poi che “coltivare negli adulti di domani la memoria del passato è utile per far crescere in loro il senso di appartenenza alla comunità ma anche la responsabilità di prendersi cura di beni artistici e culturali ricevuti in eredità e che, come sito Unesco, non appartengono solo a noi”.

Adolfo Morandi (Forza Italia) ha sottolineato l’utilità del Protocollo “perché è importante che i ragazzi abbiano coscienza della nostra storia e delle nostre radici cristiane. La conoscenza e la comprensione della nostra etica, raccontata attraverso la simbologia del Duomo e che ha una storia millenaria, sono necessarie per sviluppare il futuro della società”.

Dichiarando il voto a favore, Elisabetta Scardozzi, Movimento 5 stelle, ha ricordato che i percorsi didattici sono promossi da Memo, “che svolge un’attività importante nelle scuole cittadine”, mettendo poi in evidenza l’efficacia della forma laboratoriale “che permette ai ragazzi di vivere il Duomo, la nostra storia, la nostra cultura e le nostre radici”.

















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