L’area di via Cannizzaro dove si trova l’ex chiesa di Maria Immacolata potrebbe passare in gestione a una comunità di cristiani protestanti. Lo ha spiegato l’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 1 dicembre, all’interrogazione presentata da Chiara Susanna Pacchioni (Pd) sull’area dell’ex chiesa di Maria Immacolata, “che dopo il trasferimento della parrocchia nella chiesa di Gesù Redentore, a seguito dell’integrazione con la parrocchia di San Giuseppe Artigiano, risulta abbandonata”. Pacchioni ha quindi chiesto alla Giunta di chiarire a quale soggetto spetti la responsabilità del controllo, della riqualificazione dell’area e della ristrutturazione degli immobili; se la parrocchia possa decidere sulla locazione o la cessione del diritto di superficie e con quale grado di autonomia nella definizione degli importi; se, “considerato l’interesse pubblico nel prevenire le situazioni di degrado, l’Amministrazione non ritenga di poter contribuire al percorso di ripristino dell’edificio e dell’area”.
Come ha spiegato l’assessore, la parrocchia di Gesù Redentore è titolare di un diritto di superficie sull’area di via Cannizzaro (utilizzata fino al 2008 dalla parrocchia di Maria Immacolata) che non ha un termine di scadenza, “un tipo di concessione che risale molto indietro nel tempo e che oggi non sarebbe più possibile”, e quindi ha anche la responsabilità dell’area e degli immobili che vi si trovano. La parrocchia può anche decidere la locazione o la concessione ad altri soggetti del diritto di superficie ma per questo è necessaria la preventiva autorizzazione da parte del Comune che deve verificare la persistenza del carattere pubblico sia dei soggetti che della destinazione degli immobili. “In questo ambito autorizzativo – ha detto Giacobazzi – l’Amministrazione è stata informata della trattativa tra la parrocchia e una comunità di cristiani protestanti e ha partecipato agli incontri, fornendo la propria collaborazione per definire i termini della trattativa, con l’obiettivo di dare all’area una collocazione definitiva”. L’eventuale nuovo titolare del diritto di superficie, oltre a rispettare il vincolo della destinazione pubblica, dovrà anche sottostare ai vincoli di tipo urbanistico-edilizio in caso di eventuali ristrutturazioni o permessi di costruire.
Nella replica, la consigliera Pacchioni si è detta “lieta della collaborazione tra la parrocchia e il Comune sulla base del rispetto reciproco e anche che sia confermata la voce che avevamo su una possibile soluzione reale dei problemi dell’area”.