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Presepi in città, itinerari alla riscoperta dell’antica tradizione bolognese

Passeggiare per Bologna alla riscoperta di un’antica tradizione popolare ancora viva, quella del presepe, che ha coinvolto nei secoli anche artisti di primo piano nel realizzare figure di alta qualità, con la terracotta come materia protagonista. Questo l’invito di Presepi in città, che propone ancora 3 itinerari di due ore tra i 36 presepi sparsi in palazzi, chiese e cortili.

Tra di essi, il “Presepio contemplativo” di Grazia Sarcina con figure in terracotta a grandezza naturale, allestito nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio fino al 6 gennaio 2017, si può visitare tutti i giorni dalle 8 alle 20.

Le passeggiate per presepi, a cura del Comune di Bologna e guidate dai ricercatori del Centro Studi per la Cultura Popolare, sono gratuite e della durata media di due ore e saranno ogni volta diverse, pur non esaurendo tutti i siti. La partenza è sempre alle ore 15.30, cambiano i luoghi di ritrovo: lunedì 26 dicembre i punti sono due, il Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio e il Museo Davia Bargellini; venerdì 6 gennaio i punti sono la Basilica Santi Bartolomeo e Gaetano e la Chiesa di San Giacomo Maggiore; domenica 8 gennaio, infine, si parte dalla Cattedrale di San Pietro e dalla Basilica di San Petronio.

Fino al 15 gennaio, al Museo Davia Bargellini in Strada Maggiore 44, si potrà visitare la mostra Un presepe ritrovato dal conservatorio di Santa Marta, l’esposizione curata da Mark Gregory d’Apuzzo e Antonella Mampieri dei Musei Civici d’Arte Antica con Gioia e Fernando Lanzi del Centro Studi per la Cultura Popolare, che presenta al pubblico un presepio di straordinaria importanza, di cui si erano perse le tracce.
Si tratta di alcune statuette di epoca e qualità differenti emerse dai depositi dell’Opera Pia dei Poveri Vergognosi e provenienti dal Conservatorio femminile di Santa Marta e recuperate grazie alla collaborazione con La Quadreria – Palazzo Rossi Poggi Marsili di ASP Città di Bologna. Sette sculture in terracotta policroma tra cui spiccano due “Angeli in piedi” di alta qualità esecutiva, databili entro il primo decennio dell’Ottocento e due gruppi di “Pastori” avvicinabili nello stile a Domenico Piò si accostano ad altre sculture ottocentesche di forte plasticità e di grande poesia, come la “Nonna e Bambino” e “Fanciulla con Liuto”, e alla bella “Natività”, firmata dal plasticatore bolognese Gaetano Catenacci.

















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