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Licom: “Ambulanti e direttiva Bolkestein, che caos! Fare chiarezza è nell’interesse di tutti”

“Il decreto ‘Milleproroghe’ rinvia, i comuni vogliono partire, il garante per la concorrenza vuole cambiare i criteri… In mezzo ci sono gli ambulanti e le associazioni che in mezzo a questo caos chiederebbero ‘solo’ un po’ di chiarezza”. Rita Cavalieri, presidente Licom (i commercianti aderenti a Lapam Confartigianato), è sconsolata. Il decreto ‘Milleproroghe’, il collegato alla Legge di Bilancio che per intenderci rinvia da un anno all’altro scadenze e obblighi di qualsiasi genere, ha rinviato al 2018 il rinnovo delle concessioni per i commercianti ambulanti, rinnovo che secondo la normativa comunitaria denominata Bolkestein, appunto, doveva essere effettuato entro fine gennaio 2017. I comuni, da parte loro, sono pronti ad accettare le domande degli ambulanti entro il 31 gennaio e spingono per andare avanti, confidando nello stralcio del rinvio in sede di conversione del decreto. Infine è recentissimo un parere dell’autorità garante della concorrenza che disconoscere le modalità e i criteri fissate in conferenza stato regioni affermando che non garantiscono vera concorrenza fra le imprese.

“Della serie: chi ci capisce è bravo – afferma il presidente degli ambulanti Licom, Marco Bordini -. La sensazione è che la confusione regni sovrana e francamente questo non è accettabile. Ora ci viene consigliato di attendere la seconda settimana del mese in arresa di capire come le regioni si comporteranno… In sostanza se applicheranno il decreto rinviando tutto al 31 dicembre 2018 o se invece proseguire con l’accettazione delle domande nella speranza che in sede di conversione del decreto venga stralciato questo rinvio. Come Licom – conclude Boldrini – abbiamo la sensazione che la frittata sia ormai fatta e che, comunque, si andrà incontro a ricorsi. Siamo sconcertati, da più di un anno stiamo lavorando per gestire il bando e le domande per la categoria. E adesso, a poche settimane dalla scadenza, non sappiamo che pesci pigliare. Chiediamo che sia fatta chiarezza e che i tempi siano stretti: questo è un rimpallo di norme e burocrazia giocato sulla pelle degli ambulanti”.

















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