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Muzzarelli incontra i genitori della “Lucciola” di Ravarino

La continuità dell’attività della struttura della “Lucciola” è assicurata in quanto rappresenta una delle tre strutture di riferimento qualitativo a livello territoriale accreditate dall’Ausl di Modena. E’ questo in sintesi quanto emerso nel corso dell’incontro, giovedì 19 gennaio, tra Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena, e una delegazione di genitori dei ragazzi con disabilità seguiti dell’associazione di Stuffione di Ravarino.

Hanno partecipato all’incontro anche Giuliana Urbelli, assessore alla Sanità del Comune di Modena, Daniela De Pietri, assessore alla Sanità del Comune di Carpi, e per l’Ausl Paolo Stagi, responsabile servizi Neuropsichiatria infantile; Andrea Spanò, direttore del distretto sanitario di Modena; Antonella Dallari, direttore del distretto di Castelfranco Emilia, e Stefania Ascari, direttore del distretto di Carpi.

I genitori hanno manifestato la loro preoccupazione per il futuro della struttura, lamentando una carenza di comunicazione con l’Ausl e difficoltà nei percorsi per favorire nuovi accessi alla struttura.

«Incontreremo come Conferenza – ha aggiunto Muzzarelli – i gestori della strutture per verificare tutte le soluzioni e discuteremo, sempre nella Conferenza, delle strategie più adeguate al fine di migliorare e potenziare il servizio di neuropsichiatria infantile del territorio provinciale perché questi servizi, così importanti, devono accompagnare i cambiamenti nell’utenza; poi incontreremo di nuovo i genitori dei ragazzi, in quanto garanti di un positivo rapporto che deve proseguire con serenità e fiducia».

Nel corso dell’incontro Stagi ha confermato che le proposte dell’Ausl non comportano alcun cambiamento rispetto all’esistente per i ragazzi e le famiglie della Lucciola e neppure per gli utenti futuri. «Abbiamo chiesto – ha aggiunto Stagi – ai gestori della struttura di farsi carico anche di interventi non solo semiresidenziali, come avviene ora, per far fronte all’aumento delle richieste di trattamenti cognitivo-comportamentali per bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, residenti soprattutto nell’area nord dove permane una lista di attesa di 80 bambini e adolescenti, mente nel resto del territorio è stata fornita una risposta adeguata”.

Nel corso dell’incontro i responsabili dell’Ausl hanno fornito anche i dati dell’attività della neuropsichiatria infantile dell’Ausl che gestisce nel modenese oltre dieci mila utenti  (soprattutto per disturbi dell’apprendimento), il doppio rispetto al 2009 con i bambini o ragazzi autistici seguiti che sono passati dai 233 del 2009 a 540 del 2015.

Le strutture semiresidenziali accreditate nel modenese con vocazioni diverse sono tre: la Lucciola gestisce 23 ragazzi, mentre (dati 2015) il Nespolo Villa Igea 95 utenti e la Limonaia di Formigine 130.

 

















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