Uscite “indenni” dopo il raid furtivo portato a compimento all’interno dell’Ecu di Montecchio Emilia, sono state scoperte ladre per via del loro ingiustificato nervosismo. L’aver polemizzato in maniera veemente contro la pattuglia dei carabinieri che ha proceduto a controllarle nel parcheggio del supermercato ha fatto sì che gli stessi militari si insospettissero scoprendo che oltre alla spesa regolarmente acquistata, come hanno documentato esibendo i relativi scontrini fiscali, le tre donne possedevano generi alimentari prelevati dallo stesso supermercato e non pagati.
Le conferme sono giunte anche dalle immagini del sistema di videosorveglianza dello stesso supermercato che visionate a ritroso dai carabinieri hanno permesso di vedere le tre casalinghe rubare. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia hanno denunciato alla Procura reggiana tre casalinghe di 54, 30 e 36 anni, tutte abitanti a Reggio Emilia restituendo al supermercato i generi alimentari che le tre donne avevano rubato.
L’origine dei fatti l’altro pomeriggio quando una pattuglia dei carabinieri di Montecchio Emilia interveniva presso il parcheggio del supermercato Ecu del paese dove erano state segnalate tre donne che erano uscite frettolosamente dal supermercato raggiungendo un’autovettura in sosta nel parcheggio. I militari localizzate le tre donne chiedevano i rispettivi documenti comportando la veemente reazione da parte delle stesse che non comprendevano i motivi dell’identificazione sostenendo essere oneste cittadine recatisi nel supermercato per far spesa. Una reazione ingiustificata che induceva i militari a fare la verifica sulle rispettive borse della spesa constatando la presenza di generi alimentari non corrispondenti agli scontrini fiscali che le tre donne per tutta risposta esibivano a conferma della loro versione dei fatti. Le risposte giungevano dalle telecamere di videosorveglianza del supermercato che visionate dai carabinieri documentavano l’azione furtiva delle stesse che si coprivano a vicenda mentre prelevavano beni dagli scaffali che anziché riporre nel carrello spesa infilavano nelle rispettive borse. Il direttore del supermercato contattato dai carabinieri riconosceva come propria la refurtiva, costituita prevalentemente da confezioni di caffè per un valore di una cinquantina di euro, che quindi gli veniva formalmente restituita. Le tre donne invece condotte in caserma venivano denunciate alla procura reggiana con l’accusa di furto aggravato in concorso.