domenica, 15 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeBolognaI quartieri protagonisti dei fondi europei del Piano Operativo Nazionale Città Metropolitane





I quartieri protagonisti dei fondi europei del Piano Operativo Nazionale Città Metropolitane

Undici edifici nei quartieri della città individuati attraverso il percorso partecipato “Collaborare Bologna”. Undici luoghi che verranno trasformati grazie ai fondi europei del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014/2020 conosciuto come PON METRO. Con la delibera approvata nell’ultima riunione della giunta guidata da Virginio Merola si dà concretamente il via alle fasi che governeranno la riqualificazione di questi immobili e si delinea il percorso di co progettazione all’interno di specifici Laboratori di Quartiere aperti ai cittadini, alle associazioni, alle imprese per definire la loro vocazione e destinazione.

Il documento svela l’elenco degli edifici, destinati a essere ristrutturati per favorire l’inclusione sociale e/o oggetto di interventi di riqualificazione energetica che si trovano nei quartieri della città e saranno trasformati entro il 2021. Sono: l’ex Casa Boschini via del Carroccio (quartiere Borgo Panigale-Reno), Villa Serena (quartiere Borgo Panigale-Reno), lo spazio per attività giovanili e palestra popolare all’interno del Centro Sportivo Barca (quartiere Borgo Panigale-Reno), la biblioteca Tassinari Clò e Villa Spada (quartiere Porto-Saragozza), la centrale termica della biblioteca Borges e il nido Coccheri (quartiere Porto-Saragozza), il PalaDozza (quartiere Porto-Saragozza), lo spazio per attività giovanili e palestra popolare all’interno del Centro Sportivo Pizzoli (quartiere Navile), l’ex scuola di via Lombardia 36 (quartiere Savena), l’ex Centro civico via Portazza (quartiere Savena), l’ex edificio rurale in via Fantoni 13 (quartiere San Donato-San Vitale), l’ex Mercato San Donato (quartiere San Donato-San Vitale). E’ in corso anche una ricognizione di locali commerciali inutilizzati di Acer che rientreranno tra quelli interessati agli interventi. Ci sono anche altri stabili interessati a interventi manutentivi straordinari per la rigenerazione energetica: il polo di via del Lazzaretto, l’ex studentato Battiferro di via Beverara, il condominio di via Roncaglio, in centro di accoglienza Beltrame di via Sabatucci, la casa per donne Madre Teresa di Calcutta di viale Felsina, il rifugio notturno di via del Gomito, il polo di via Pallavicini 12, il condominio di via della Canapa e quello di via Campana. Gli interventi su questi ultimi immobili saranno coordinati da personale dell’amministrazione comunale mentre per gli 11 edifici individuati durante il percorso partecipato “Collaborare Bologna” si dovrà attingere anche a personale esterno per preparare la diagnosi energetica e la verifica di vulnerabilità sismica necessari alla preparazione degli studi di fattibilità e dei progetti preliminari. Per questo si stima una spesa di 300mila euro circa. Altre figure professionali dovranno essere individuate nell’ambito della certificazione ambientale degli interventi, alla valutazione del loro impatto e al monitoraggio; per questo si stima una spesa di 120mila euro. Entrambe le cifre saranno coperte nell’ambito del finanziamento comunitario.
Oltre agli aspetti tecnici la decisione della giunta mette nero su bianco che, per capire la destinazione e la vocazione di questi edifici, ci saranno specifici Laboratori di Quartiere aperti ai cittadini, alle associazioni, alle imprese per avviare una fase di co progettazione con l’obiettivo di capire la loro vocazione e destinazione. Questo lavoro nei quartieri vedrà il coinvolgimento di tutti gli assessorati interessati, per i temi di competenza.
In questo modo il Comune di Bologna promuove un laboratorio diffuso nella città per promuovere la rete degli spazi di opportunità, come previsto dal Piano per l’Innovazione Urbana, per una città inclusiva a supporto della creatività delle persone, l’attitudine all’imprenditorialità, la costruzione di nuovi progetti e iniziative di collaborazione e partecipazione, nonché la connessione e accelerazione dei progetti già esistenti.
Riassumendo e mettendo in chiaro i prossimi passi, possono essere individuate queste fasi:

  • maggio-settembre 2017: ascolto per le vocazioni degli immobili: attraverso i Laboratori di Quartieri, verranno individuate le funzioni e le attività di massima degli immobili;
  • luglio 2017 dicembre 2017: analisi preliminari per le analisi di fattibilità e affidamento delle attività di progettazione;
  • gennaio 2018-dicembre 2018: progettazione esecutiva e affidamento lavori;
  • gennaio 2019-dicembre 2019: avvio e monitoraggio cantieri
  • gennaio 2020-dicembre 2020 – conclusione lavori e avvio delle attività.

“Investiamo e ci prendiamo cura delle zone più popolari e diamo priorità ai giovani: creeremo undici nuovi spazi di aggregazione, undici luoghi di opportunità per le persone. Con questa delibera il Comune di Bologna dà il via alla riqualificazione di un primo gruppo edifici pubblici distribuiti nei sei quartieri della città, da dedicare ai giovani, all’animazione culturale, allo sport e ad attività di carattere sociale – spiega l’assessore al Patrimonio Matteo Lepore che ha anche la delega all’immaginazione civica – da Aprile sarò impegnato in prima persona ad incontrare i quartieri e i cittadini per spiegare questo programma di interventi e le modalità di partecipazione al bene comune che stiamo attivando grazie al nuovo Ufficio dell’immaginazione civica”.

Ulteriori dati e elementi di conoscenza sono disponibili sul sito del comune di Bologna, nella sezione dedicata al Piano per l’Innovazione Urbana: www.comune.bologna.it/pianoinnovazioneurbana

















Ultime notizie