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Enti locali. Patto di solidarietà territoriale 2017, intesa con la Regione: la possibilità per Comuni e Province di nuovi investimenti pubblici

Un patto di solidarietà tra i territori che permetterà a Comuni e Province delll’Emilia-Romagna di avere nel 2017 spazi per nuovi investimenti pubblici utili a realizzare opere e interventi superando i vincoli di bilancio. A essere favoriti saranno in particolare i piccoli Comuni, quelli nati da fusione, le amministrazioni con progetti già cantierabili e, con anche un cofinanziamento regionale, le opere di ricostruzione post sisma.

Sarà la Regione Emilia-Romagna a coordinare la spesa per garantire nuove e mirate opportunità per le amministrazioni locali nel rispetto dei vincoli posti dalla finanza pubblica.
Sono questi  i contenuti dell’intesa tra Regione e il sistema delle Autonomie locali approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale in accordo con la legge nazionale sul pareggio di bilancio, che ha introdotto il sistema delle intese regionali, e di un recente decreto ministeriale che permette operazioni di investimento grazie ai risultati di esercizi precedenti.

“Grazie al coordinamento garantito dalla Regione- spiega l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti– si possono concretizzare, per le amministrazioni locali, nuove opportunità di investimenti privilegiando criteri di attribuzione in linea con le politiche di governo regionale. Per noi non è una esperienza completamente nuova- precisa Petitti- nell’ambito dei cosiddetti patti di stabilità territoriale, l’Emilia-Romagna ha distribuito sul territorio oltre 1.065 milioni di euro negli ultimi sei anni, senza aggravi sul bilancio regionale, coordinando un complesso sistema di domanda- offerta”.
“Questo dimostra-conclude l’assessore- che lavorando insieme si promuove lo sviluppo senza aumentare la spesa e si fa crescere un sistema istituzionale sinergico, integrato e orientato alla governance del territorio”

Criteri e domande
I parametri che saranno applicati nel 2017 puntano a favorire i piccoli Comuni, con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, i Comuni nuovi nati da processi di fusione, gli enti che già dispongono di progetti di investimento “cantierabili” e quindi effettivamente realizzabili nell’anno. Inoltre, vengono sostenuti gli investimenti cofinanziati dalla Regione e le opere di ricostruzione a seguito del sisma del 2012. Una piccola quota corrispondente al 5% delle disponibilità totali è invece riservata a fronteggiare situazioni di particolare criticità dovute ad eventi calamitosi e non prevedibili.

Il documento, già pubblicato sul portale regionale Finanze, indica le modalità di applicazione. I comuni e le province che intendono aderire devono presentare domanda alla Regione entro il 30 aprile.
Entro il 31 maggio la Giunta regionale, sentito il parere del Consiglio delle Autonomie locali, provvederà ad attribuire gli spazi finanziari agli enti territoriali che ne hanno fatto richiesta.

















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