“TARI: appreso dell’aumento motivato da un miglioramento del servizio, riteniamo ci sia la necessità di riflessioni approfondite a riguardo. In particolare, in merito al settore delle piccole e piccolissime imprese modenesi del terziario. Vorremmo non ci fossero chiusure a priori, quanto piuttosto la possibilità di un eventuale modifica del regolamento inerente alla tassa in questione”. Questa la posizione di Confesercenti Area di Modena l’indomani dell’approvazione da parte del Giunta comunale dell’incremento della TARI.
“Nell’incontro fissato il 13 aprile prossimo dagli assessori Carla Ludovica Ferrari e Giulio Guerzoni avente per oggetto ‘Riflessioni sul bilancio previsionale 2017-2019, Tari 2017 – prosegue Confesercenti – avremo modo di approfondire anche in sede tecnica i motivi che portano l’Amministrazione comunale ad aumentare la TARI 2017 per famiglie e imprese. Riconoscendo ad entrambi gli assessori, un comportamento fino ad ora estremamente corretto e trasparente, nei confronti delle Associazioni imprenditoriali oltre ad una forte attenzione rispetto ai problemi manifestati dalle singole imprese, riteniamo tuttavia sia opportuno fare il punto della situazione in modo più approfondito e dettagliato. Serpeggia una lamentela diffusa tra gli imprenditori che rappresentiamo, rispetto anzitutto a due problemi. Il primo: la richiesta di pagare rispetto alla quantità di rifiuti prodotti e non in base ad un meccanismo che individua nella superficie dei locali l’elemento discriminante che fa sì che il costo del servizio lieviti considerevolmente; il secondo: il recupero del pregresso a seguito dei controlli effettuati sta determinando in alcune categorie (vedi ristoranti, e parliamo di ristoranti storici della nostra città) un esborso di decine di migliaia di euro che oggettivamente corre il rischio di mettere seriamente in difficoltà la prosecuzione delle attività. Sono operatori che hanno sempre pagato in base allo spazio effettivamente occupato dall’attività di ristorazione e che ora si trovano a dover rendere conto anche per soffitte, cantine, ripostigli etc. come se tutto fosse equiparato all’attività principale.”
“Gli incontri tenuti fino ad oggi hanno avuto grande attenzione e disponibilità politica da parte degli Assessori a farsi carico dei problemi. Per contro invece c’è stata una sostanziale chiusura da parte della struttura tecnica a cogliere l’esigenza di interpretare il regolamento nell’ottica di favorire imprese, tra l’altro eccellenze gastronomiche e di richiamo turistico, che, ribadiamo, sono sempre state corrette e collaborative nei confronti dell’Amministrazione comunale. Fatti questi, che ci spingeranno a porre in occasione dell’incontro del 13 aprile, l’esigenza di rivedere il regolamento sulla Tari, finalizzata all’introduzione di elementi di flessibilità interpretativa che non penalizzino oltremodo e oltre ragione le imprese. Senza stravolgerne il contenuto (ci pare francamente discutibile una lettura che lo pone quasi a ‘testo sacro’ immutabile, a prescindere dalla realtà delle cose) sia chiaro, ma partendo da situazioni oggettive che il buon senso capirebbe”.