Con le scosse del 20 e del 29 maggio 2012 il volto della Bassa modenese è cambiato per sempre, e insieme ad esso anche lo stile di vita, di molti dei suoi abitanti. La Chiesa modenese, a 5 anni dal sisma, unisce ai dati una riflessione pastorale sull’evento che ha così duramente toccato numerose comunità.
“Sono passati già cinque anni – ricorda il Vicario generale mons. Giuliano Gazzetti – dagli eventi del terremoto che ha sconvolto la vita della bassa Modenese, unitamente a quella delle parrocchie coinvolte dal sisma. Le nostre parrocchie, che da sempre condividono la vita del territorio, hanno vissuto concretamente la pagina del Concilio che dice: ‘le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore’ (Gaudium et spes 1).
Con l’ultimo finanziamento della Regione, si continuerà il lavoro per arrivare alla riapertura di altre chiese parrocchiali, si potranno rendere agibili altre strutture come le canoniche e gli ambienti per le attività pastorali e così la parrocchia potrà continuare il suo cammino in mezzo alle vicende di una popolazione provata, punto di riferimento nella ricostruzione attraverso la sua missione.
Il prossimo anno pastorale, dedicato al tema della parrocchia, aiuterà tutta la diocesi e in particolare le zone colpite dal terremoto a riscoprire il nostro essere Chiesa nel territorio, come sottolineava il documento Comunione e comunità della Conferenza episcopale: ‘Inserita di regola nella popolazione di un territorio, la parrocchia è la comunità cristiana che ne assume la responsabilità. Ha il dovere di portare l’annuncio della fede a coloro che vi risiedono e sono lontani da essa, e deve farsi carico di tutti i problemi umani che accompagnano la vita di un popolo, per assicurare il contributo che la Chiesa può e deve portare. Così essa è dentro la società non solo luogo della comunione dei credenti, ma anche segno e strumento di comunione per tutti coloro che credono nei veri valori dell’uomo: simile alla fontana del villaggio, come amava dire papa Giovanni XXIII, a cui tutti ricorrono per la loro sete’.
In questi cinque anni della ricostruzione le parrocchie sono stare supportate dal lodevole lavoro dell’Ufficio Ricostruzione che, unitamente agli uffici della Curia, segue con competenza e sollecitudine i rapporti con le parrocchie, la Regione e la Sovrintendenza per i Beni Culturali in un clima di stretta collaborazione. Ai membri dell’ufficio va la stima e la riconoscenza della diocesi per continuare il loro prezioso impegno a favore delle parrocchie”.
Vediamo nel dettaglio a che punto sono i lavori di ricostruzione:
Gli interventi relativi al Piano opere pubbliche 2013-14 sono 47 con un finanziamento totale di circa 49 milioni di euro: per 13 è in corso la progettazione preliminare; altri 13 sono alla progettazione esecutiva; per l’Oratorio di Piazza di San Felice è in corso di stesura il bando di gara; per la chiesa di San Domenico e per la Cattedrale è in corso la procedura di gara per l’affidamento dei lavori. Sono in corso i lavori in 4 chiese: l’Abbazia di Nonantola, S. Egidio di Cavezzo, San Giorgio di Modena e parrocchiale di Cittanova. Nove sono le chiese riaperte al culto a lavori conclusi: Madonna delle Grazie di San Clemente di Bastiglia; San Pietro Apostolo a Modena; San Lorenzo della Pioppa; San Pio X; oratorio Madonna del Bosco di Camposanto; oratorio di Sant’Anna a Cavezzo; oratorio della Gaviola a Disvetro di Cavezzo, chiesa di San Francesco di Modena, Chiesa di San Nicola di Bari a Bomporto.
Sono in totale 18 gli edifici riaperti al culto, 21 quelli ancora chiusi.
La vita parrocchiale però non è fatta dalle sole celebrazioni: le attività di catechesi, incontro, solidarietà e formazione si svolgono normalmente nelle opere parrocchiali: gli edifici in possesso dei requisiti di abitazione civile e oratorio parrocchiale o circolo, in accordo con la Struttura Tecnica del Commissario Delegato, sono stati spostati dal Piano opere pubbliche alla piattaforma MUDE (da cui ora ricevono direttamente il finanziamento). Si tratta principalmente di canoniche, per le quali le parrocchie stesse procedono direttamente al ripristino dei danni in accordo con gli uffici diocesani; la maggior parte di esse vede ancora oggi lavori in corso o la progettazione in fase avanzata.
Gli interventi relativi all’ordinanza 83/2012 (denominata 9 chiese), vedono 8 edifici riaperti al culto e uno, la chiesa di Rivara, con i lavori in corso.
Sono stati stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali ulteriori fondi per la ricostruzione delle chiese di Disvetro, Villafranca San Biagio in Padule, con un finanziamento reso attuativo dalla Corte dei Conti in gennaio 2017. Sarà l’ente proponente, il Mibact, appunto a definire le disposizioni operative per l’attuazione degli interventi finanziati.
Il cammino procede, le ferite e le cicatrici sono ancora visibili, ma è forte nelle comunità la certezza che ritornare ad una vita normale, anche se non identica a prima, è possibile e necessario.