“Il Registro telematico del vino, ovvero quel sistema informatico attuato dal Dicastero agricolo, dovrà a nostro avviso diventare obbligatorio solo nel momento in cui il programma sarà funzionante al 100%. Per questo motivo serve un ulteriore allungamento del ‘periodo di accompagnamento’ per consentire alle imprese di poter operare su un sistema funzionante e testato anche per affrontare la prossima vendemmia”.
Lo chiede la Cia dell’Emilia Romagna sottolineando che il programma, quando sarà a pieno regime, dovrà snellire la burocrazia che ruota attorno al settore vitivinicolo e tutelare il settore da frodi. Il Registro è operativo dall’inizio del 2017 e fino al 30 giugno è in una fase definita dal Ministero, appunto, “periodo di accompagnamento”. Ciò significa che fino alla fine di giugno le cantine che ancora non stanno gestendo le movimentazioni in forma telematizzata, possono tenere anche la documentazione cartacea delle operazioni. “Questa novità comporta quindi, in questo periodo, tempi lunghi ed incertezze operative dovute alla tenuta del programma gestionale del Ministero – conclude la Cia – e per tale motivo chiediamo una ulteriore proroga di questa fase transitoria al fine di evitare ulteriori intoppi burocratici, come già avvenuto in precedenza con l’applicazione del Pai, Piano assicurativo individuale”.