Arte, cultura, intrattenimento e ristorazione di qualità: sono gli ingredienti della ricetta che il Comune, l’Università e il Teatro Comunale di Bologna metteranno in campo per i mesi estivi con l’obiettivo di rigenerare la zona universitaria e renderla un luogo vivibile, accessibile, vivace e sicuro.
Il concept si chiama Guasto Village ed è gestito dal Teatro Comunale in collaborazione con l’associazione Peacocklab e da una serie di realtà che da tempo operano nel contesto bolognese e che sono state chiamate a riempire di contenuti la zona universitaria, candidata a diventare per più di cento giorni uno dei nuovi centri dell’intrattenimento estivo cittadino. L’area del Guasto Village comprende via del Guasto, Largo Respighi e Piazza Verdi: qui compariranno luminarie e architetture temporanee, sotto forma di container, che ospiteranno attività culturali e commerciali. In Piazza Verdi poi, ogni lunedì, arriveranno i gazebo dell’associazione Campi Aperti per la Sovranità Alimentare, che porterà nel cuore della zona universitaria il loro mercato con circa 25 produttori e le loro offerte alimentari biologiche a km 0 e caratterizzate da filiera corta e gestione partecipata.
Il progetto di Comune, Università e Teatro Comunale, possibile anche grazie al via libera ottenuto dalla Soprintendenza, ha dunque l’obiettivo di rinnovare la zona universitaria e renderla un ritrovo ideale per forme di socialità positive. E’ un modo alternativo alla logica di ordine pubblico con cui è stata affrontata finora l’inaccessibilità e l’insicurezza di questa parte di città. Una situazione dovuta soprattutto al proliferare di offerte commerciali molte delle quali sono spesso concausa della degenerazione della vita notturna, con eccesso di sostanze alcoliche, intenso abusivismo commerciale, spaccio e conseguente consumo di droghe. Questo ha reso la zona universitaria vulnerabile e meta di fasce di frequentatori appetibili per attività illecite o dequalificanti: il risultato è un luogo pubblico di fatto “privatizzato” dall’illegalità, quindi inaccessibile. Il Guasto Village rovescia la situazione e vuole offrire bellezza, cultura e offerta commerciale di qualità per attrarre un pubblico diverso che faccia sentire fuori luogo quelle attività e quelle presenze che oggi rendono la zona universitaria off limits. Occupare il vuoto non sarà un evento sporadico: il concept infatti è una prima esperienza che, pur limitata al periodo estivo, può essere una base per future azioni di questo genere. La direzione su cui viaggia il Guasto Village è la stessa del progetto Rock che per la zona universitaria percorre la strada della cultura come rigenerazione e riqualificazione dei luoghi.
Dentro e fuori dai container
Il Guasto Village, che rientra nella rassegna estiva Best, si snoderà attraverso dieci container e un’edicola, ciascuno spazio con una vocazione diversa. Tutto attorno saranno installati tavolini e sedie.
Gli Art container saranno tre e ospiteranno diverse mostre di artisti italiani e internazionali che si alterneranno per tutta l’estate, facendo dell’arte elemento fondamentale per la riqualificazione della zona che diventerà un museo aperto alla città.
In Piazza Verdi comparirà un’edicola, sede del progetto “Arte in edicola”: ispirato ad alcuni esempi di successo come Edicola 518 a Perugia ed Edicola Radetzski a Milano, vuole dare nuova vita al concetto di edicola tradizionale ridefinendola come avamposto, formato mignon, dell’editoria indipendente. Il container-edicola sarà un luogo per promuovere la diffusione di idee, libri e pubblicazioni indipendenti, uno spazio informativo, di dialogo e riflessione all’interno del quale si potrà discutere di qualsiasi argomento. Partner e curatrice di Arte in edicola è l’associazione Crudo, fondatrice di Fruit, festival internazionale dell’editoria indipendente.
In via del Guasto uno dei container darà una seconda vita agli oggetti che normalmente vengono buttati e sostituiti: è la Biblioteca degli oggetti, uno spazio per il riuso e il riciclo dove ognuno potrà portare un oggetto rotto o vecchio ma che può ancora servire. Nel container anche il workshop per la riparazione e il riuso di oggetti. Qui il partner è l’associazione Leila Bologna.
Altri due container saranno bar che offriranno birre artigianali prodotte da attività locali e soft drinks e cocktails, lungo i cento giorni della rassegna. Saranno gestiti da Peacocklab e da Caffè Commercianti.
In tre container prenderanno vita invece dei temporary bistrò in collaborazione con Erba, una delle realtà food più apprezzate a Bologna. Le parole chiave della ristorazione al Guasto saranno biologico e km 0.
Infine non mancherà la radio del Guasto Village, in un container animato da Radio Città del Capo che ospiterà dirette, podcast e trasmissioni live per raccontare l’estate in zona universitaria. La radio sarà trasmessa in filodiffusione in tutta la zona e il container ospiterà anche un negozio di vinili.
La zona del Guasto sarà poi letteralmente invasa dal guerrilla gardening, una boccata di verde realizzata in collaborazione con studi di architettura e associazioni specializzate nella cura di vivai urbani: Bulbo, Senape e Garbo i nomi dei partner.
Le attività rimarranno aperte sette giorni su sette dal 15 giugno al 30 settembre, dalle 18.30 all’una.