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L’Appennino reggiano ha partecipato al Forum del Comitato Nazionale Aree Interne

Nei giorni scorsi ad Aliano, in provincia di Matera, si è svolto il forum del Comitato nazionale Aree Interne. L’area dell’Appennino Reggiano è inserita ufficialmente dal giugno 2016 come area pilota regionale in questo importante programma attivato dal Governo, per cui il Sindaco di Castelnovo Monti e Presidente dell’Unione dei  Comuni dell’Appennino reggiano, Enrico Bini, che è il referente d’area per il programma Aree Interne, ha partecipato ai due giorni di lavoro.

“E’ stato un convegno di grande importanza, con la partecipazione di ospiti di rilievo nazionale, dal quale credo siano emersi aspetti che riguardano molto da vicino anche il nostro territorio. Le zone inserite nel programma Aree Interne del resto hanno molti tratti comuni: rappresentano il 60% del territorio italiano, abitato da più di 13 milioni di abitanti. Zone di montagna o di campagna, nelle zone alpine, appenniniche, del meridione. Sono 12 i programmi già approvati e in fase di decollo, e il nostro è stato tra i primi in assoluto”. Diversi i temi affrontati nei due giorni, e tra questi in particolare la tenuta dei servizi e l’importanza di offrire opportunità occupazionali ai giovani. “Un tema emerso a più riprese, e su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda questi territori periferici, è quello della difficoltà nel mantenere i servizi essenziali, un tema su cui nell’Appennino reggiano ci stiamo confrontando da tempo per quanto riguarda il punto nascite dell’Ospedale Sant’Anna. Se ne è parlato insieme a personalità quali il ministro per la Coesione sociale Claudio De Vincenti, il consigliere del Governo per la Strategia Aree interne Enrico Borghi, l’economista ed ex ministro Fabrizio Barca. Mi ha fatto piacere che anche loro abbiano sottolineato il fatto che la tendenza all’inurbamento, e quindi a portare la maggior parte dei servizi nei grandi centri urbani, si stia dimostrando non più sostenibile, e come sia necessario ribaltare l’attrattività che per tanti anni ha caratterizzato le città come luoghi dove vivere, e spostarla sulle zone periferiche. In particolare Barca ha parlato proprio dei servizi sanitari, e delle normative sui punti nascita, affermando che non si dovrebbe puntare sulle deroghe, quanto su una modifica della normativa che prenda maggiormente in considerazione le necessità dei territori decentrati, proprio nell’ottica di mantenerli vivi, di essere in grado di presentarsi come luoghi di residenza per famiglie e giovani. Il forum ha visto anche l’approvazione all’unanimità di un documento condiviso da tutte le aree interne italiane, che vuole ribadire questi aspetti”.

Nel documento si specifica, tra l’altro: “La Strategia Nazionale Aree Interne rappresenta per i territori selezionati un’opportunità unica per rilanciare il proprio sviluppo, per questo motivo, nonostante le difficoltà affrontate nel corso dell’elaborazione della Strategia di sviluppo, le Aree sono convinte dell’importanza del processo avviato e della necessità di adottare tutti gli accorgimenti necessari al fine garantirne la buona riuscita.  Alcune iniziative, sia pubbliche che private, previste dalle Strategie elaborate, necessitano, per la loro realizzazione, di deroghe rispetto alle norme vigenti (es. standard scolastici, standard operativi nell’ambito dello svolgimento delle prestazioni socio sanitarie, ..), senza la cui applicazione rischiano di essere irrealizzabili o comunque destinate all’insuccesso. E’ fondamentale pertanto individuare per i vari ambiti tematici (istruzione, servizi socio-assistenziali, trasporti, lavoro) le principali questioni che richiedono specifiche deroghe al fine di poterne valutare l’applicabilità nell’ambito della Strategia.

Uno dei principali fattori di riuscita del processo di sviluppo avviato è, per molte Aree, la capacità di creare nuovi posti di lavoro nei territori di progetto. Questo fatto è legato alle scelte progettuali previste da ciascuna Strategia, ma anche alla possibilità di offrire condizioni fiscali e contrattuali più vantaggiose che altrove, per i soggetti e le imprese interessate ad insediarsi o a svilupparsi in loco”.

La Strategia nazionale aree interne messa a punto nel 2013, è finanziata con una dotazione complessiva di 190 milioni di euro (tra il 2015 e il 2018). Il 29 e 30 maggio ad Aliano (Matera) si sono incontrati 180 sindaci, progettisti e amministratori impegnati nella trasformazione di questi luoghi per fare il punto su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare. Il Governo calcola che per ogni milione di euro investito, attraverso le leggi di stabilità, vengano realizzati interventi per 3,7 milioni di fondi europei. E le risorse complessivamente mobilitate arriverebbero a circa 600 milioni di euro.

















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