Il trauma dell’ 11 settembre sul
piano umano e’ stato forte, ma gli imprenditori italiani nel
mondo ”non sono choccati: sul piano operativo c’ e’ ottimismo e
voglia di superare quei tragici eventi”. E’ la testimonianza di
Danilo Longhi, il presidente dell’ Associazione delle camere di
commercio italiane all’ estero che da oggi al 26 ottobre tengono
a Modena la 10/ convention mondiale.
E’ un appuntamento cruciale per Assocamerestero, per i 400
delegati delle 66 Camere italiane all’ estero e le loro 100
delegazioni, i 30.000 imprenditori associati, le comunita’ di
affari italiane nei 40 paesi dove gli organi camerali sono
presenti e assistono gli operatori che intendono fare business
in quelle zone del mondo. Dopo un 2000 eccezionale, il 2001 dava
gia’ segnali di recessione quando gli attacchi aerei agli Usa e
la crisi afghana hanno portato gravi elementi di apprensione:
”A guardare i giornali – ha detto Longhi, che e’ anche
presidente della Camera di Commercio di Vicenza – in ogni pagina
c’ e’ motivo per essere depressi. Ma gli imprenditori italiani
che incontro non sono choccati. Lo sono sul piano umano, ma non
su quello operativo. Ho trovato voglia di superare gli eventi,
ottimismo, fiducia nelle prospettive di ripresa. Nulla sara’
piu’ come prima dopo l’ 11 settembre, si sente dire. Non so se
sia una frase fatta, ma i segnali che vengono dalla nostra rete
mondiale disegnano una realta’ diversa”. C’ e’ voglia di
tornare ad investire nelle imprese e nei mercati ”e gia’ il
fatto di essere venuti a Modena in aereo, di lasciare le proprie
famiglie a New York o nei paesi musulmani e’ una dimostrazione
di ottimismo”.
L’ osservatorio della convention modenese, che segue quella
di Torino e precede quella di Salerno, e’ particolarmente
qualificato: sono previsti 800 incontri bilaterali tra i
delegati delle Ccie e le aziende italiane e soprattutto
modenesi: la realta’ che ospita il congresso ha espresso nel
2000 14.300 mld di export, una somma che, se ripetuta da tutte
le province italiane, metterebbe l’ Italia davanti agli Usa,
hanno detto il presidente della Camera di Modena Alberto
Mantovani e il sindaco Giuliano Barbolini.
Il 2001 stava confermando una sia pur lieve crescita, l’ 11
settembre ha rimesso in discussione questo trend. Per questo la
rete camerale all’ estero (”che tutto il mondo ci invidia”)
puo’ servire a creare nuove opportunita’, favorendo il sostegno
all’ internazionalizzazione dell’ economia. ”Il 90% delle
imprese esportatrici – ha detto Longhi – fa meno di 5 mld di
fatturato. Per loro e’ importante trovare in loco ambienti in
cui si parla italiano e che li assistono su ogni piano,
mettendoli in contatto con imprese locali che hanno analoghi
interessi”. Per sostenere il made in Italy nel mondo, pensando
che, a Modena, due operai su cinque lavorano grazie all’ export.
L’ 80% di questo export va nei 40 paesi del sistema camerale
e per favorire la messa in rete di tutte le risorse e’ stato
stipulato l’ accordo tra il ministero per il commercio estero,
l’ Ice e Assocamerestero.
All’ appuntamento modenese, promosso anche da Unioncamere,
Promec, enti locali e che si dipana tra Camera, Accademia
Militare e Borsa merci, sono attesi diversi esponenti del
Governo.