Si ispirano a una leggenda giapponese e raccontano la storia di Namazu e Kadori i murales che arricchiscono le pareti della sala Officina del Windsor Park e che saranno inaugurati sabato 17 giugno, a partire dalle 19. I dipinti sono stati realizzati dall’artista modenese Luca Zamoc nell’ambito delle attività delle associazioni dell’Officina Windsor Park che, sulla base di una convenzione con l’Ufficio Politiche per la legalità e la sicurezza del Comune di Modena, la sala polivalente e la sala dell’ex portierato sociale. All’inaugurazione interviene il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.
I murales, che occupano due pareti, rappresentano Namazu, uno spirito che vive nel fango ed è in grado di scatenare terremoti, e il dio Kadori che, secondo la leggenda, tenta di calmarlo con l’aiuto di una zucca. Una terza parete della sala sarà inoltre allestita con gli scatti dei luoghi invisibili di Modena realizzati dal “Officina progetto fotografia”.
La sala è gestita dalle associazioni Officina progetto Windsor, composta dai residenti del condominio, Banca del Tempo, Legambiente, Precariart che, con la collaborazione anche della Rete degli studenti e di Officina progetto fotografia, svolgono diverse attività per migliorare la vivibilità e l’integrazione nel contesto. L’idea del murale di Zamoc nasce proprio dalla volontà delle associazioni di rendere più attraente la sala e di aprirla ancora di più verso l’esterno.
Da marzo di quest’anno al Windsor è stato istituito un Windsorpoint gestito dai volontari e, per il periodo estivo, sarà attivo un laboratorio per bambini che ha circa 25 iscritti. Durante il periodo scolastico si svolgono invece corsi d’italiano per adulti e bambini e attività di doposcuola; vengono promossi incontri di socializzazione con le donne del condominio, incontri sulla cucina e corsi di informatica di base per le donne; nel corso dell’anno inoltre vengono proposte anche iniziative culturali, come i concerti organizzati con Gioventù musicale, ambientali e di indirizzo sociale, come quelle contro le mafie con l’associazione Libera.