In bici per l’Europa. In occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma che hanno avviato l’avventura dell’integrazione europea, Lucia Bruni, bolognese, impegnata nella cooperazione sociale ed “esploratrice di mondi e di culture”, come lei stessa si definisce, ha deciso di ripercorrere le tappe fondamentali di questo percorso partendo il 19 giugno da Roma per arrivare il 6 luglio a Bruxelles, cuore pulsante dell’Unione Europea. Come? In bicicletta. 2.050 chilometri in 18 giorni in solitaria per raccontare l’Europa migliore.
Il suo percorso toccherà alcuni luoghi simbolici per la storia europea – il Brennero, la regione della Ruhr, Strasburgo, Schengen, Amsterdam, Maastricht – raccogliendo storie e testimonianze dell’impatto della Ue sulla vita delle persone e dei territori. Un tour che attraverserà anche l’Emilia-Romagna.
“Sebbene il mio progetto abbia incontrato il sostegno di molte persone e realtà importanti- spiega Lucia Bruni durante la presentazione dell’iniziativa, nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna- si tratta principalmente di un’impresa individuale per portare il messaggio che l’Europa cammina sulle gambe dei cittadini, che ha bisogno della loro partecipazione, che ciascuno può e deve metterci la sua parte”.
Al suo arrivo a Bologna, il 21 giugno, sarà ricevuta in Regione dal presidente Stefano Bonaccini e il giorno dopo visiterà il Caseificio Caretti di San Giovanni Persiceto (Bo), la cui ricostruzione dopo il sisma del 2012 è avvenuta grazie ai fondi europei, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli.
“L’Europa continua a essere una grande conquista e l’essere cittadini europei una grande opportunità e questo andrebbe ricordato ogni giorno, soprattutto in questa fase storica- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Lucia Bruni fa esattamente questo: con la sua spontaneità, la sua forza e il suo esempio ci riporta lungo la rotta che porta all’Europa che vogliamo, quella delle persone, dei diritti e dello sviluppo diffuso, a beneficio di tutti, e non quella dei vincoli, della burocrazia e dei freddi numeri dei bilanci. E lo fa attraverso lo sport, mai come in questo caso palestra di vita, e i territori, temi che ci stanno a cuore e che abbiamo rilanciato con forza fin dall’inizio del nostro mandato. Davvero la sua impresa ha dentro tutto ciò che riconduce all’idea migliore di Europa e rappresenta un altro piccolo grande segnale fra quelli, in controtendenza, che ultimamente arrivano dai cittadini del vecchio continente a favore dell’Unione Europea: non potevamo non coglierlo- chiude Bonaccini- e siamo fieri che nasca proprio in Emilia-Romagna l’idea di rimettersi in viaggio con destinazione Bruxelles, con destinazione Europa”.
Il progetto
In una fase non facile per l’ideale europeista, Lucia Bruni ha scelto di dedicare la sua passione ciclistica ad alimentare il sogno dei padri fondatori, quello dell’“unità nella diversità”, seguendo il filo rosso dei valori fondamentali di dignità di tutti gli esseri umani, libertà, democrazia, Stato di diritto, diritti umani. Andando a incontrare esponenti delle istituzioni, ma anche di enti, associazioni che operano in una dimensione europea o che portano avanti gli obiettivi di un’Europa giusta, coesa, attenta alla tutela dell’ambiente, accogliente ed inclusiva.
La sua impresa potrà essere seguita giorno per giorno dal suo sito ilmiocuoreperleuropa.eu, e il progetto sarà aperto ai contributi di tutti i cittadini europei che volessero raccontare “la loro Europa”, le strade per le quali gli ideali europei si sono fatti loro vicino e che essi stessi hanno contribuito a edificare.
La cooperativa Open Group ha poi inserito il racconto dell’impresa di Lucia Bruni nel racconto delle Città della Fiducia, un progetto di respiro mediterraneo ed europeo per coltivare la pace e la cooperazione attraverso le opere d’arte recuperate alla criminalità e ai disastri naturali.