Oltre 18 milioni di euro l’anno per le cure termali rimborsabili dal servizio sanitario in Emilia-Romagna. Terapie inalatorie, ventilazioni polmonari, trattamenti per la sordità rinogena, fanghi o docce per i disturbi artro-reumatici: sono numerosissime le prestazioni di cui i cittadini residenti possono usufruire sulla base del nuovo Accordo siglato tra la Regione e le 23 Aziende termali accreditate (che diverranno 24 dal prossimo anno).
Un Accordo valido per il triennio 2017-2019 – approvato con una specifica delibera di Giunta – con cui si stabilisce il tetto di spesa massimo complessivo, corrispondente a 18 milioni e 400mila euro l’anno.
Si tratta di prestazioni che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza, e quindi sono garantite, dietro specifica impegnativa del medico, o con il pagamento di un ticket o, per alcune categorie di invalidi, gratuitamente. Circa 2 milioni quelle erogate annualmente in Emilia-Romagna agli oltre 100 mila residenti che ogni anno si rivolgono ai centri termali accreditati per effettuare le cure di cui hanno bisogno.
“Confermiamo il nostro impegno per l’assistenza termale- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- e dunque per un complesso di prestazioni che hanno a che fare con la terapia, la riabilitazione ma anche il mantenimento della salute. L’Emilia-Romagna, in quest’ottica, ha una tradizione consolidata e di qualità, forte di numerosi centri”. L’intesa – siglata dall’assessore e dai rappresentanti di Federterme regionale e Coter (Consorzio del circuito termale dell’Emilia Romagna) – conferma i tetti di spesa definiti dagli accordi precedenti, a partire dal 2011.
Costituisce parte integrante dell’Accordo un documento con cui le Aziende termali firmatarie si impegnano, nell’ambito delle proprie scelte aziendali, a rispettare il tetto di spesa massimo stabilito, identificando specifiche procedure, concordate e sottoscritte, per la definizione di tetti di spesa individuali. Nel caso in cui la produzione di prestazioni ecceda il tetto di spesa massimo complessivo regionale per l’anno 2017, le Aziende termali s’impegnano a rientrare nel 2018; allo stesso modo, in caso di produzione eccedente per l’anno 2018, s’impegnano a rientrare entro e non oltre l’anno 2019. E in ogni caso a rispettare in modo improrogabile nel 2019 il tetto di spesa massimo complessivo regionale definito.