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Agricoltura, dalla Regione quasi 8 milioni di euro per la forestazione: via a tre bandi del Psr 2014-2020

Quasi 8 milioni di euro per estendere i boschi, che contribuiscono al sequestro di carbonio, riducono le emissioni di gas serra e possono essere anche una fonte di reddito per le aziende agricole.
Sono le risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, con delibera 904 del 21 giugno 2017, per tre bandi di sostegno alla forestazione e all’imboschimento, nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.
I contributi a cui possono accedere i proprietari o gestori di terreni pubblici o privati, anche riuniti in consorzi, arrivano a un massimo di 7.500 euro per ettaro per i boschi permanenti, 7.000 per l’arboricoltura con specie autoctone e possono variare da 1.600 a 3.200 euro, sempre per ettaro, nel caso della pioppicoltura.  In alcuni casi, a copertura del mancato reddito agricolo, sono previsti anche contributi per ettaro, che vanno da un minimo di 150 a un massimo di 500 euro.
Con questi interventi- ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli-   vogliamo promuovere un’economia del bosco pienamente sostenibile da un punto di vista ambientale anche in collina e montagna, dove l’agricoltura dà meno reddito”.
Le domande potranno essere presentate dalle prime settimane di luglio (la data esatta sarà pubblicata sul sito della Regione e di Agrea) ed entro il 15 o 29 settembre, in base al tipo di intervento, utilizzando la piattaforma Agrea.

I boschi in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre 611 mila ettari, quasi un terzo dell’intero territorio: numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Il 30% dei boschi si trova all’interno delle aziende agricole e solo il 3% è presente nella fascia di pianura. In tutto sono 685 le aziende agricole con attività principale nel settore della silvicoltura, 1.990 quelle con attività secondaria. Oltre 5.000 famiglie effettuano tagli per uso privato.

Cosa prevedono i tre bandi

Imboschimenti permanenti in terreni agricoli e non, di pianura e collina
Sono a disposizione circa 3,8 milioni di euro (operazione 8.1.01). Il costo unitario massimo ammissibile delle spese di impianto è di 7.500 euro per ettaro. Il contributo previsto copre il 100% del costo effettivo. Gli interventi possono essere realizzati in terreni agricoli e non agricoli, in pianura e in collina. La scadenza delle domande è fissata al 29 settembre.

Arboricoltura da legno consociata ecocompatibile
Grazie a 2,4 milioni di euro l’operazione (8.1.02) finanzia al 100% interventi fino a un massimo di 7.000 euro nel caso di impianti di arboricoltura consociata, cioè con presenza di diverse specie forestali autoctone. Nel caso di impianti di pioppicoltura ecocompatibile riconosce un costo massimo di 4.000 euro per ettaro. Le percentuali di contributo sono comprese tra il 70 e l’80% del costo effettivo. Le domande vanno presentate entro il 15 settembre.

Arboricoltura da legno
Si tratta di pioppicoltura ordinaria. L’operazione (8.1.03) può contare su quasi 1,4 milioni di euro, il costo massimo è di 4.000 euro per ettaro e il contributo previsto è del 40%. Anche in questo caso le domande vanno presentate entro il 15 settembre.

Per tutte le disposizioni su progettazione, gestione e controllo degli imboschimenti, i bandi rimandano alle linee guida approvate con la delibera n.1042 del 4 luglio 2016

















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