Il Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP prende atto che la propria denominazione di origine protetta non è stata compresa nella lista di quelle da difendere nell’ambito dell’accordo CETA di libero scambio Ue-Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement) e chiede, a nome di tutti i suoi soci, l’inserimento nella lista delle DOP protette e riconosciute col proprio marchio originale.
«L’accordo CETA – dichiara il presidente del Consorzio ABTRE, Andrea Bezzecchi – permette legalmente di chiamare col medesimo nome produzioni che di fatto sono imitazioni dell’originale e non hanno nulla a che fare con il nostro prodotto tipico. La nostra DOP è stata esclusa dalla lista delle 41 che sono state inserite per la protezione e per il riconoscimento del relativo marchio e lo stesso è accaduto anche a molti altri prodotti tipici italiani che possono fregiarsi della denominazione DOP. Il Consorzio di tutela ABTRE chiede fortemente di venire inserito nella lista dei prodotti tutelati e riconosciuti col proprio marchio originale in questo momento di passaggio della ratifica del trattato al Senato, prevista dal 25 al 27 luglio, data dopo la quale il trattato tornerà alla Camera».
Conclude Bezzecchi: «Riteniamo che, oltre all’enorme danno contingente sul mercato canadese, questo atto costituirà un precedente molto grave per tutti i futuri accordi commerciali con altri Paesi».
Con 92 produttori certificati, di cui 60 soci del Consorzio (che rappresentano oltre l’80% della giacenza certificata), il Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP ha aumentato l’imbottigliamento negli ultimi cinque anni del 50%.
Con una produzione di 1.500 litri/anno, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, insieme a quello di Modena DOP (che produce tra i 7-8mila litri/anno), rappresenta meno dello 0,001% rispetto al più conosciuto Aceto Balsamico di Modena IGP.
