Tutte le motivazioni addotte in questo ultimo anno dall’amministrazione comunale per giustificare le mancate risposte ai nostri interrogativi, ed il silenzio nei confronti dei cittadini rispetto alla situazione dei richiedenti asilo a Sassuolo, sono venute meno. Con il pretesto che l’accoglienza era gestita esclusivamente da Prefettura e cooperative, con finanziamenti statali che non riguardavano il Comune, l’Amministrazione non ha mai adeguatamente informato, né tantomeno aggiornato la cittadinanza, nonostante le nostre richieste formali, sulla reale e specifica situazione Sassolese. Come se questa sempre più grande quantità di migranti, di cui non sappiamo nulla, fossero su Marte e non sotto i nostri tetti e nelle nostre piazze. Una situazione che non riguarda soltanto i numeri e la vera identità di chi è ospitato, ma anche di chi (che i dati nazionali confermano essere la maggioranza), dopo il percorso di accoglienza, non ha avuto il riconoscimento dello status richiesto e magari sta circolando sul nostro territorio da irregolare, potenziale nuova forza per le organizzazioni criminali.
Ora che l’emergenza da noi da sempre denunciata, che il governo PD ha creato e che lo stesso PD ha sempre negato a tutti i livelli istituzionali, è scoppiata, obbligando la Prefettura a coinvolgere direttamente i comuni nella gestione, è tempo che il Sindaco informi pubblicamente la cittadinanza sulla situazione presente e soprattutto futura, anche e in termini di impatto su servizi pubblici e sociali.
Noi crediamo che la richiesta di aiuto e di corresponsabilità avanzata ai comuni debba partire da un presupposto, che è quello della massima trasparenza e del rispetto nei confronti degli enti locali e quindi dei cittadini. L’Amministrazione dica chiaramente quanti sono, dove sono e quanti saranno i richiedenti asilo accolti e che saranno accolti. Quanti di questi non sono stati riconosciuti profughi né aventi diritto all’asilo, e quanti, dei circa 700 nuovi arrivi in provincia di Modena, che si stanno aggiungendo ai circa 1700 già presenti ufficialmente, saranno destinati a Sassuolo, e con quali piani per tenerli occupati, magari al servizio della collettività che li ospita.
Perché ciò che alimenta la rabbia e lo scontro sociale non è l’intolleranza ma vedere schiere di persone mantenute con soldi pubblici (che vengono sottratti e negati contestualmente agli italiani che per una vita hanno contribuito a costruire quello stato sociale dal quale vengono esclusi), bighellonare e stazionare nelle piazze e nelle strade del comune, potenziali nuove forze non al servizio della collettività che li ospita, ma delle organizzazioni criminali. Prima di chiedere responsabilità ai cittadini è necessario che questa responsabilità ci sia a livello decisionale, politico ed istituzionale. Con la garanzia di risposte chiare e con la massima trasparenza nei confronti dei cittadini. Per il sindaco sarebbe anche un’ottima opportunità per fugare i dubbi sul fatto che questi dati e questi piani in realtà non ci sono e che l’accoglienza sul nostro territorio è solo il frutto di una caotica gestione di un’emergenza che il PD ha creato e che è totalmente sfuggita di mano”.