I bambini giocano con dame, principi e cavalieri mediaveli mentre i genitori potranno partecipare ad una visita guidata al castello. Accade domani, domenica 15 settembre, al castello di Sestola con la rassegna “Oh che bel castello”, cartellone di iniziative, promosso da Provincia di Modena e i Comuni, che si svolgono tutte le domeniche fino al 13 ottobre nei più interessanti manieri del modenese.
L’appuntamento a Sestola è alle ore 15 con un programma di giochi creativi tra storia e leggende medievali per i bambini dai sei agli 11 anni (è prevista la prenotazione obbligatoria gratuita al Comune di Sestola, tel. 0536 62743). Mentre i bambini giocano i genitori potranno partecipare ad una visita guidata al castello. Dalle 16,30 (con replica alle 17,30) è in programma una recita di fiabe legate al castello che si concluderà con una degustazione di prodotti tipici della montagna.
Il cartellone prosegue a Montese (22 settembre), Vignola (29 settembre), Montefiorino (6 ottobre) e Formigine (13 ottobre).
Situato sul monte che sovrasta le valli dei torrenti Leo e Scoltenna, il castello di Sestola, citato fin dal 753, per il suo interesse strategico, in prossimità dei valichi con la Toscana, fu conteso per secoli fra Modena e Bologna. Divenuto possedimento degli Este di Ferrara, nel 1337 Obizzo III lo trasformava nel più importante presidio militare estense del Frignano, sede del Governatore e del Consiglio della Provincia Frignanese. La struttura attuale è in gran parte il frutto della ristrutturazione voluta Alfonso II d’Este a partire dal 1563. Di particolare rilievo architettonico sono la Palazzina del Comandante, l’antica parrocchiale con all’interno affreschi del ‘400, la torre dell’orologio del 1572 e, nel palazzo, la Sala del Camino, la Sala del Consiglio e degli antichi uffici del governo. All’interno del castello sono allestiti anche il museo degli Strumenti musicali meccanici, con 120 pezzi, tra cui diverse splendide pianole per la maggior parte funzionanti, e il museo della Civiltà montanara dove sono ricostruiti i tradizionali ambienti domestici, le vecchie botteghe e le attività legate alla montagna.