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Sassuolo: nessuna svendita dell’ufficio tecnico

Non ci sono in corso “svendite” del patrimonio comunale, né soluzioni improvvisate sull’organizzazione degli uffici municipali. Tutte le operazioni compiute in questi giorni e nel recente passato vanno verso un coerente progetto di riorganizzazione, che prende le mosse già dal piano triennale degli investimenti e dal voto di bilancio 2002.


Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Giancarlo Diamanti e l’assessore al bilancio Fabio Barbieri fanno chiarezza in seguito ai diversi interventi di questi giorni sulla vendita dell’ex ufficio tecnico, sui problemi di spazio evidenziati da alcuni servizi municipali e sulle critiche ricevute in merito da diverse forze politiche.
A proposito dell’Ufficio tecnico, dice Diamanti: “Il piano triennale di investimenti per la manutenzione di Sassuolo, circa 2 milioni e mezzo di euro per realizzare e completare piste ciclabili, strade, marciapiedi, verde pubblico e molto altro, è stato presentato in sede di votazione di bilancio, con un progetto che prevedeva la copertura della spesa con alienazioni di beni e patrimonio comunale: tra queste l’ex ufficio tecnico di via Matteotti, le farmacie comunali e altro. Niente è stato fatto in modo misterioso, c’era un piano ufficiale che prevedeva entrate e uscite. Ci accusano di aver svenduto l’immobile. In realtà abbiamo fatto eseguire una stima, sulla base della quale abbiamo bandito un’asta pubblica che è stata disertata dai possibili compratori, perché per ottimizzare la vendita eravamo orientati su cifre troppo alte. Secondo regolamento abbiamo ordinato allora una seconda stima, rifatto il bando e questa volta abbiamo ottenuto varie offerte, aggiudicando l’immobile al 10 per cento in più rispetto alla somma a base d’asta: 1.172.194 euro”.
Gli uffici tecnici e urbanistici sono stati trasferiti nella sede dei Quadrati. Anche in questo caso si parla di sprechi per la scelta di una sede in affitto con vari immobili municipali nel contempo rimasti vuoti: “In realtà dal punto di vista amministrativo – spiega Fabio Barbieri – la nuova sede degli uffici tecnici si sta rivelando quotidianamente un’operazione decisamente efficace dal punto di vista gestionale ed organizzativo: la realizzazione dello sportello unico delle imprese offre un servizio concreto, oltre a portare una presenza quotidiana del comune e di cittadini nel quartiere Braida.
Si tratta inoltre di più di 2500 metri quadrati, una struttura di grandi dimensioni con necessità di spazi e di logistica che difficilmente avrebbero trovato spazio in altre proprietà comunali e che nei precedenti uffici di via Matteotti non era più gestibile.
Quanto ai costi di affitto il canone annuo è pari a circa il 4% del valore dell’immobile. Serve precisare che entro il 2005 può essere esercitata un’opzione d’acquisto a prezzi già concordati dai quali sono detraibili i canoni di affitto fino ad allora pagati.
Ma sarà una valutazione economica rigorosa anche questa, per stabilire se convenga di più pagare un affitto annuo o acquistare alle cifre richieste”.
“Negli anni recenti – conclude Barbieri – questa amministrazione ha messo in cantiere tanti investimenti immobiliari, a fronte di pochissime dismissioni: si pensi ad esempio all’area per il nuovo ospedale ed alle relative opere di viabilità, al nuovo polo scolastico superiore, al palazzetto dello sport, alle manutenzioni straordinarie di tutti gli edifici scolastici”.
– Sugli spazi delle sedi comunali: “Stiamo lavorando – spiega Diamanti – a lungo termine per riorganizzare il Comune essenzialmente su tre poli, quello centrale di via Pretorio, quello di Braida presso i Quadrati e quello della Paggeria per i servizi alla persona. Intorno a queste tre strutture lavoreremo per risolvere tutti i problemi posti in relazione a spazi carenti o inadeguati e prenderemo in considerazione tutte le soluzioni, compresa quella di utilizzare l’ex caserma dei Carabinieri adiacente al comparto ex Cavedoni. Oltre alle disponibilità di spazi ci interessa anche l’adeguatezza delle sedi, sulle quali si interverrà per garantire anche l’aspetto del decoro e della rappresentanza. Nessuna soluzione di comodo o improvvisata quindi, ma una pianificazione di interventi e riorganizzazioni che parte da lontano e si mantiene coerente”.

















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