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Malattie croniche renali e dialisi, un convegno all’hotel Classic riunirà grandi esperti a livello nazionale

In Emilia Romagna ogni anno circa 700 persone affette da malattia renale cronica allo stadio terminale iniziano a fare la dialisi. Il 40% circa ha un’età maggiore di 75 anni e, nella maggior parte di questi pazienti, l’inizio della dialisi si accompagna a un progressivo decadimento, sia mentale che dell’autonomia personale, con comparsa di complicanze e peggioramento della qualità di vita. Nel 22% dei casi vi è una mortalità precoce, cioè entro 12 mesi dall’inizio del trattamento. Questa crescente complessità assistenziale del paziente nefropatico impone di ragionare sugli aspetti etici connessi ai vari tipi di terapie comprese quelle palliative. Per fare il punto sullo stato dell’arte e con l’intento di osservare alcune situazioni cliniche da punti di vista differenti e multidisciplinari mercoledì 20 settembre si terrà un convegno all’hotel Classic organizzato dall’Azienda Usl di Reggio Emilia e patrocinato dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Società Italiana di Cure Palliative. All’evento parteciperanno nefrologi e palliativisti provenienti da tutta Italia e sarà presente il professor Loreto Gesualdo, presidente della Società Italiana di Nefrologia.

“Per la complessità che caratterizza il paziente nefropatico il Nefrologo è da sempre abituato a un approccio clinico a 360 gradi,– spiega la dottoressa Mariacristina Gregorini, direttore facente funzioni della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – per questo oggi più che mai deve porsi il problema di quali siano le cure più appropriate per il paziente nelle varie fasi di malattia, tenendo conto delle gravi comorbilità che ne aumentano la fragilità e rendono sempre più difficile l’inizio della dialisi. In questo senso non ci si può esimere dall’approfondire il tema delle cure palliative, fondamentale non solo in campo oncologico, ma anche nell’ambito delle malattie croniche inguaribili”.

La Nefrologia di Reggio Emilia è molto sensibile a questo argomento: già nel 2014, sotto la direzione della Dottoressa Sonia Pasquali, era stato organizzato un convegno dal titolo “La dialisi è sempre per tutti?” che rappresentò il punto di partenza per la collaborazione con l’Unità di Cure Palliative.

Nel 2016 nella struttura complessa di Nefrologia sono stati 318 i pazienti dializzati. 137 di questi al Santa Maria Nuova, 146 nei CAL (Centro dialisi ad Assistenza Limitata, dove il medico non è sempre presente e la gestione quotidiana è infermieristica) dei 5 distretti, 35 in dialisi peritoneale. 166 sono stati i pazienti trapiantati di rene in follow up ambulatoriale; 646 i pazienti con malattia renale cronica stadio 3-4 (1461 visite presso l’Ambulatorio dedicato all’Insufficienza Renale Cronica (IRC); 118 i pazienti con malattia renale cronica stadio 5 (748 visite nell’ambulatorio dedicato Predialisi). Nel reparto di Nefrologia degenza i ricoveri sono stati 578 mentre si contano oltre 9mila visite ambulatoriali tra il Santa Maria Nuova e i 5 Distretti provinciali (visite nefrologiche per IRC, trapiantati, calcolosi, ambulatorio Prevenzione insufficienza renale progressiva (PIRP), urgenze, ambulatori nefrodiabetologici, glomerulonefriti, ecografie..).

Responsabili scientifici dell’evento all’hotel Classic sono la dottoressa Gregorini e il professor Enrico Fiaccadori, dell’Università di Parma.

















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