Progetti e buone pratiche in tema di agricoltura urbana, promozione dei prodotti locali e lotta allo spreco, rapporto tra cibo e povertà sono al centro della relazione che Simona Arletti, presidente della Rete città sane Oms e delegata per il Comune di Modena, terrà a Valencia nell’ambito del 3° incontro del Milan Urban Food Policy Pact, il Patto internazionale promosso da Milano in occasione di Expo 2015 per promuovere un cibo più sano, equo e sicuro.
L’assemblea delle cento città che hanno firmato il Patto, in corso da giovedì 19 a sabato 21 ottobre nella città spagnola, prevede una sessione per condividere le esperienze realizzate dalle città che hanno sottoscritto il Patto e, in questo contesto, Arletti presenterà progetti che il Comune di Modena, con altri partner territoriali, ha attivato da tempo tra i quali Informa a scuola, Good food bag, Modena km0, OrtiaMO orti urbani (nell’ambito del quale si sta avviando un progetto di compostaggio di comunità), l’emporio sociale Portobello. Arletti presenterà anche i risultati del workshop durante il quale le 13 città della Rete città sane che hanno firmato il Patto hanno messo a confronto le buone pratiche sul tema del cibo con l’obiettivo di trasformarle in buone politiche. “L’attuazione del Patto globale sul cibo – commenta la presidente – non può che passare dalle politiche locali: lavorare per un cibo che sia più sostenibile, equo e sano, significa attuare politiche trasversali che coinvolgono la sanità, il sociale, l’ambiente, l’istruzione e la pianificazione. L’esperienza della Rete suggerisce inoltre che l’educazione alimentare si può fare solamente attraverso una forte alleanza fra scuola, aziende sanitarie, Comuni, produttori locali e distribuzione”.
L’Urban food policy pact impegna le città firmatarie a sviluppare sistemi alimentari urbani più sostenibili attraverso azioni che favoriscono la collaborazione tra i servizi comunali per allineare le politiche nell’ambito alimentare; valutare le iniziative locali per trasformare le migliori pratiche in programmi alimentari; contrastare le malattie associate a diete inadeguate e all’obesità anche attraverso la promozione di diete sane e sicure e l’attuazione di strategie incentrate sulle persone a favore di stili di vita sani e dell’inclusione sociale; utilizzare trasferimenti di cibo e denaro e altre forme di tutela sociale per garantire l’accesso al cibo sano da parte delle fasce più vulnerabili della popolazione; promuovere e consolidare l’agricoltura urbana e periurbana; sostenere le filiere alimentari corte; aumentare la consapevolezza sugli sprechi e gli scarti alimentari, attraverso interventi e campagne mirate, per prevenire gli sprechi e favorire il recupero e la ridistribuzione di alimenti sicuri.