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Modena, il sindaco: sulla sicurezza c’è un Piano strategico

Nessuna sottovalutazione, anzi. Sulla sicurezza c’è un Piano strategico illustrato a inizio mandato che “sta procedendo con determinazione e continui aggiornamenti” e che ha portato a un aumento dell’organico della Polizia municipale, con l’estensione dei servizi su 24 ore a tutti i 365 giorni dell’anno, a uno sviluppo dei sistemi di videosorveglianza (passando da 130 a 176 telecamere, di cui otto per la lettura delle targhe nei varchi di accesso alla città), a un’intensificazione del rapporto con i cittadini volontari della sicurezza (oggi sono 306 con dieci convenzioni con gruppi e associazioni), alla realizzazione di progetti territoriali con il coinvolgimento di 88 associazioni e l’avvio di cinque esperienze di controllo di vicinato.

Sono i numeri ricordati dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli rispondendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 19 ottobre, a un’interrogazione di Giuseppe Pellacani (Forza Italia) presentata pochi giorni dopo il Modena Park chiedendo di mettere a frutto l’esperienza maturata e di dedicare la stessa attenzione al tema della sicurezza dimostrata in occasione del concerto di Vasco Rossi.

“Il concerto è stato un evento straordinario – ha risposto Muzzarelli – che dato lustro a Modena e ha messo in luce ancora una volta quello che Modena e i modenesi sanno fare quando non si fanno frenare dai profeti di sventura e dai conservatori di mestiere. In quell’occasione le misure di sicurezza sono state straordinarie, con un imponente dispiegamento di forze dell’ordine. Un grande festa di musica e di popolo, che direttamente o indirettamente ha coinvolto tutta la città, e le istituzioni nazionali e locali hanno dimostrato – ha sottolineato il sindaco – che è possibile organizzare grandi eventi in condizioni di serenità e sicurezza per tutti, cosa che non era scontata e che in altre realtà non è riuscita”.

Tuttavia, una cosa è l’eccezionalità della “festa”, un’altra “la quotidiana politica di sicurezza urbana”: “Non ci siamo persi in convegni – ha risposto il sindaco a Pellacani (“probabilmente si è confuso con qualche iniziativa di propaganda della sua parte politica”) – ma abbiamo applicato e aggiornato il Piano strategico presentato a inizio mandato”. Dopo averne illustrato i dati, Muzzarelli ha sottolineato come sia “continua e proficua” la collaborazione con Prefettura e Questura (“indispensabili attori, anzi primi titolari dei poteri in materia di sicurezza”) e ha portato come esempio le riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che hanno avuto seguito nell’operazione “Periferie sicure”, disposta con ordinanza del Questore dal 9 al 14 ottobre impegnando “le Forze di Polizia e la Polizia municipale nel contrasto alla illegalità, attraverso interventi improntati a efficienza e visibilità tali da essere positivamente percepiti dalla cittadinanza e di cui i mezzi di informazione hanno dato ampiamente conto”.

Il sindaco ha ricordato anche le modifiche al Regolamento di Polizia urbana e le sollecitazioni per l’emanazione delle linee guida per lo sviluppo ulteriore dei patti per la sicurezza urbana e per il completamento degli organici della Polizia di Stato nel Modenese “che risultano carenti per circa il 13 per cento del personale previsto”.

“Continueremo su questa linea – ha concluso Muzzarelli – con lo stesso impegno che abbiamo dedicato al concerto di Vasco Rossi. La situazione resta seria e difficile, ma i cittadini modenesi devono sapere che da parte nostra non c’è nessuna sottovalutazione, che non lasceremo nulla di intentato e che insieme ce la faremo”.

In replica il consigliere Pellacani ha sottolineato l’importanza del ruolo di coordinamento del sindaco in materia di sicurezza, affermando poi che “dove l’Amministrazione è intervenuta, anche su sollecitazione delle minoranze, le cose sono migliorate. Per alcune zone, come l’area nord, forse ci si è accorti tardi che la situazione era difficile: cose ne sono state fatte ma è criticabile che siano stati spesi per l’Rnord milioni che avrebbero potuto essere investiti in iniziative più produttive. Quando invece si va nella direzione del buon senso, anche noi come opposizione non possiamo che essere d’accordo”.

IL POSTO INTEGRATO DI POLIZIA RIMANE ATTIVO

Il Posto integrato di Polizia di viale Molza a Modena continua a essere attivo anche se la presenza degli operatori della Polizia di Stato non avviene più in base a orari definiti. La Polizia municipale, comunque, in accordo con la Questura, sta garantendo orari di ricevimento dei cittadini (dalle 8.30 alle 12.30 in tutti i giorni feriali) con la possibilità di presentare lì denunce e segnalazioni.

Lo ha assicurato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli rispondendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 19 ottobre, a un’interrogazione di Antonio Carpentieri (Pd) sulla situazione del Posto integrato di Polizia di viale Molza dopo la denuncia dei sindacati rispetto al disimpegno della Questura.

Dopo aver ricordato il percorso istituzionale sviluppato con il Patto per la sicurezza che ha portato all’istituzione del Posto integrato di Polizia del centro storico in una posizione strategica come la stazione autocorriere, il sindaco ha sottolineato che la sistemazione dei due uffici ha “consentito nel tempo di attivare uno scambio di informazione tra operatori ed inoltre ha dato la possibilità ai cittadini di rivolgersi all’ufficio competente utilizzando lo stesso luogo”.

Nell’estate del 2014 la Questura ha comunicato la contrazione degli orari di apertura della propria sede in viale Molza e, contestualmente, si è quindi ulteriormente sviluppata “l’attività della Polizia municipale per rispondere alle esigenze dei cittadini che non possono recarsi nella sede del Comando di via Galilei (aperta tutti i giorni feriali dalle 7.30 alle 18.45.

“La Polizia municipale – ha concluso il sindaco – continuerà a garantire la consueta attività istituzionale anche presso la sede distaccata del Centro storico dando così continuità all’apertura del Posto di Polizia integrato”.

Prendo atto della risposta, ha replicato il consigliere Carpentieri “ma sono molto preoccupato: in altre città i posti integrati, da noi, che l’abbiamo aperto per primi, chiude o rimane solo la Municipale. Se fosse così, sarebbe una scelta molto grave che mette in discussione uno degli elementi chiave del Patto Modena città sicura, la collaborazione dello Stato con le Amministrazioni locali. Il ruolo dello Stato nella gestione della sicurezza – ha concluso il consigliere – è una questione che va posta”.

















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