Il territorio della montagna è diverso da tutti gli altri. Ci sono distanze fisiche che possono fare la differenza, soprattutto se parliamo di emergenze sanitarie. E’ per questo che la morte del neonato appena venuto alla luce a Sassuolo, dopo il rocambolesco trasferimento da Pavullo della madre, non può essere liquidato come qualcosa di inevitabile. Ne è convinta Valentina Mazzacurati, coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani: “Dopo il triste episodio di domenica , è ancora più evidente quanto la decisione della Regione e dell’ Usl di chiudere il Punto nascite sia sbagliata. Sbagliata perché è risaputo che la tempestività nei momenti dell’imminente parto o in caso di complicazioni possono essere determinanti per la sopravvivenza non solo del bambino, ma anche della madre. Difficoltoso è per i pavullesi che devono raggiungere Sassuolo, figuriamoci chi viene da Fanano. Se fossi io nell’assessore Venturi ed in Annicchiarico – aggiunge Mazzacurati – non avrei dormito tutta la notte al sol pensiero che la morte di un neonato si sarebbe potuta evitare se la madre fosse stata curata a Pavullo”. La coordinatrice di Forza Italia Giovani ritiene urgente “che la decisione di Regione e Usl sia rivista, con la giusta interpretazione dei fatti: Il ministero, infatti, ha chiarito che non spetta a lui decidere quali punti nascita chiudere, ma è sua competenza, invece, delineare quali sono gli standard da rispettare. Tocca poi alle Regioni decidere se investire su un punto nascite o no per adeguarlo agli standard. La conclusione è più che palese – dice ancora Mazzacurati -: la Regione e l’Usl hanno scelto politicamente di non investire su Pavullo, spostando l’attenzione sul problema della sicurezza. Alla luce della norma che impone un minimo di 500 parti all’anno, mi chiedo, per esempio, se siano state fatte opere di incentivo al parto in loco o al contrario, come tutti i cittadini sanno, sono state spinte le partorienti ad andare a Modena e Sassuolo. Questa tecnica ‘politica’ ha portato i numeri ad essere quelli che sono oggi. Penso fermamente che sia centrale la sicurezza delle madri e dei figli, ciò che va misurato è quanti parti fa un medico, e non l’ospedale in sé , volutamente svuotato di partorienti. Inoltre – conclude Mazzacurati – ciò che è da salvaguardare è la funzione di tempestività di intervento per cui l’ospedale di Sassuolo è il più adatto a servire tutta la montagna. Tempestività che non può essere paragonata a quella di raggiungere Sassuolo. La Regione e l’Usl abbiano il coraggio di dire che Pavullo per loro è un semplice costo in bilancio, di cui non hanno ritorni, diversamente a quelli che hanno per Sassuolo. Questo problema è già stato portato in Parlamento da Forza Italia e non smetteremo di batterci, e di qui me ne faccio carico, finché il Punto nascite non riaprirà. Se da politici parliamo di buona politica, dobbiamo farla, e valutare un servizio semplicemente in base ai numeri non è fare buona politica; qui è in gioco non solo la sicurezza ma il valore della vita, che io ritengo imprescindibile da ogni numero , mentre invece, mi pare che queste decisioni vadano nella direzione opposta”, conclude la coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani.
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