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La Reggia di Rivalta ospita lo spettacolo “Di cavalli e di montagne” di Giovanni Lindo Ferretti

Domenica 5 novembre 2017, dalle ore 15.30 alle 17, la Reggia di Rivalta di Reggio Emilia ospita lo spettacolo “Di cavalli e di montagne” di Giovanni Lindo Ferretti, artista, musicista e scrittore, messo in scena dalla Corte transumante di Nasseta, libera compagnia di uomini cavalli e montagne.

Lo spettacolo, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con l’associazione Insieme per Rivalta, e con il contributo della Camera di commercio di Reggio Emilia. Per l’occasione, durante la giornata – dalle 10 alle 16 – sarà possibile visitare la reggia e degustare il vin brule e lo gnocco fritto preparato dai volontari dell’associazione.

Nella luce di un pomeriggio d’autunno, pochi elementi essenziali: un recinto di legno, un piccolo palco, sei cavalli, quattro cavalieri, voce e canto, una una chitarra elettrificata daranno vita ad un racconto di grande forza narrativa. Al centro l’arte di allevare ed addestrare cavalli come condizione di identità storica e geografica. Appartenenza ad un territorio.

Nel panorama musicale da oltre 30 anni, cantante di Cccp Fedeli alla Linea, di Csi, di Pgr, protagonista di incursioni nella musica popolare tradizionale con Ambrogio Sparagna, produttore di Ustmamò e di Disciplinatha, Giovanni Lindo Ferretti, è il cantore di un Teatro barbarico, un racconto incentrato sulla storia epica dell’Alpe, contrafforte montuoso d’Appennino, e dei suoi abitanti. Strutturata con parole, canto e musica l’opera equestre è creata in funzione di una messa in scena che vuole rigenerare, guardando al futuro, un patto che antichi uomini e antichi cavalli stipularono a reciproco sostegno.

“Ora il nostro destino si gioca sulle nostre montagne – spiegano gli organizzatori – Il teatro barbarico presuppone la costruzione, l’organizzazione, di uno spazio in cui operare nel variare delle stagioni. Uno stato di grazia sospesa abitato per frammenti di tempo dalla bellezza, la verità delle cose, tra le stalle, i pascoli, i cavalli, le fattrici e i puledri, i cani. Una arena all’aperto tra i monti. Ci stiamo provando e riprovando. Non è detto che ci riusciremo”.

 

















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