Agivano all’imbrunire prendendo di mira le abitazioni per furti in serie che la banda di matrice albanese, ora finita nella rete dei carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, compiva con modalità “standard”. Con autovetture, rubate proprio nel corso i raid furtivi nelle case, raggiungevano le abitazioni prese di mira e arrampicandosi alle grondaie o alle tubature del gas arrivavano anche i piani più alti. Dopo aver forzato le porte finestre, entravano all’interno svaligiando le abitazioni incuranti, come successo proprio a San Polo d’Enza, della presenza dei proprietari, alcuni peraltro intenti a dormire.
Questo il “profilo” dei malviventi appartenenti alle più note bande di “ladri di acrobati”, come sono conosciute nel gergo degli investigatori, che imperversano in tutto il nord Italia non risparmiando Reggio Emilia e provincia dove però ora, grazie proprio alle indagini dei carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, tutti i componenti della banda potrebbero essere identificati.
In attesa dello sviluppo investigativo i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza con l’accusa di concorso in furto continuato e aggravato hanno denunciato alla Procura reggiana un cittadino albanese 34enne residente a Parma. Sarebbe lui, unitamente a due complici, in corso di identificazione, il responsabile di una serie di furti commessi lo scorso mese di luglio in alcune abitazione del comune di San Polo d’Enza.
Grazie ai filmati dei sistemi di videosorveglianza di due delle quattro abitazioni prese di mira ed al sistema lettura targhe varchi installati tra le province di Reggio Emilia e Parma i carabinieri hanno acquisito nei confronti del 34enne albanese incontrovertibili elementi di responsabilità. A compiere tre tentativi ed un furto in abitazione la notte tra il 5 ed il 6 luglio scorso sarebbe stato proprio l’odierno indagato unitamente a due complici che si spostavano a bordo di una BMW rubata a Parma durante un furto in abitazione la notte tra il 16 ed il 17 luglio scorso. I video delle abitazioni ritraevano il volto del 34enne denunciato con alcuni particolari tra cui un’evidente cicatrice al braccio che è valsa come una firma. Riconosciuto grazie all’osmosi trai reparti dell’Arma dove la foto è girata è stata identificato e quindi denunciato.
Grazie invece all’analisi dei filmati del sistema di lettura targhe comunale i carabinieri sono riusciti, a posteriori, a ricostruire tutti i movimenti della BMW addebitando di conseguenza un furto in abitazione e 3 tentati furti in casa al 34enne ed ai suoi due complici che potrebbero essere presto identificati. Il furto portato a compimento in un abitazione di San Polo d’Enza è stato compiuto mentre il proprietario dormiva; entrati in camere i malviventi gli hanno sfilato dalla tasca dei pantaloni il portafoglio impossessandosi di 400 euro per poi dileguarsi. I tre tentati furti sono falliti: uno per il passaggio occasionale di un testimone che li ha messi in fuga, uno in quanto durante lo scasso si sono accorti della presenza delle telecamere che li immortalava per cui sono fuggiti e l’altro perché il proprietario accortosi del tentativo furtivo li ha messi in fuga.
I Carabinieri di San Polo d’Enza stanno ora analizzando i filmati del sistema lettura targhe comunale degli ultimi mesi per effettuare i dovuti riscontri incrociati tra l’eventuale transito in paese della BMW rubata con la commissione di altri furti in abitazione. Novità sull’identificazione dei complici potrebbero giungere anche dalle indagini scientifiche: i carabinieri nel corso dei sopralluoghi hanno proceduto all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.