Mancano pochi giorni all’apertura, allo Spazio Gerra, della mostra “Officine Reggiane/Archivio storico-capitolo 2”, nuovo appuntamento per scoprire i segreti della fabbrica simbolo della città.
Oltre 2.500 metri di lunghezza, oltre 10mila disegni per progetti aeronautici, più di 24mila immagini sulla vita dell’azienda e migliaia di fascicoli personali: sebbene generiche, queste cifre danno un’idea dell’immenso patrimonio che l’Archivio storico delle Officine Reggiane sta progressivamente rivelando a quanti, sin dal 2011, sono impegnati nella complessa attività di salvaguardia, recupero e valorizzazione del prezioso fondo acquisito dal Comune di Reggio Emilia. In questi giorni, allo Spazio Gerra, fervono i preparativi per la mostra “Officine Reggiane/Archivio storico-capitolo 2” (19 novembre 2017-18 marzo 2018), che documenterà il lavoro svolto negli ultimi due anni presentando alla città una serie di emblematici materiali “ritrovati”, tra cui fotografie della fabbrica e dei suoi dipendenti dai primi anni del ‘900 sino agli anni ‘50, disegni di aerei realizzati o solo progettati, come il gigantesco “transaereo” per voli intercontinentali, cartelle personali dalle quali emergono storie individuali che incontrano vicende nazionali, come nel caso di Camillo Battisti, ingegnere progettista delle Reggiane e figlio di Cesare, il celebre eroe irredentista della prima guerra mondiale. Tuttavia il percorso espositivo non proporrà solo una testimonianza di quanto è avvenuto in quell’area industriale, ora inutilizzata, ma fornirà anche una visione del futuro, attraverso il Parco dell’innovazione, progetto di riqualificazione avviato dalla Società di trasformazione urbana Stu Reggiane per restituire alla zona nord della città, attualizzandolo, il valore fortemente innovativo che le Officine Reggiane hanno lasciato in eredità.