Mauro Manfredini, del gruppo della lega nord, ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Regione di verificare l’iter burocratico, i permessi e le concessioni edilizie rilasciati negli ultimi 15 anni alla ditta Giannino Bini srl per i lavori di urbanizzazione e costruzione di edifici nell’area dell’ex distilleria Bini, nel comune bolognese di Castelfranco Emilia, in considerazione del fatto che il cantiere risulterebbe vicino ad un cimitero napoleonico di interesse storico.
Nel suo documento, l’esponente della lega riporta le diverse fasi dei lavori nell’area in questione: nel ’91 il Comune approva il piano particolareggiato “Comparto Bini”, segue la convenzione del ’92 che stabilisce i termini per l’ultimazione dei lavori di urbanizzazione (entro il 24/09/98) e degli edifici (entro il 24/09/2002); nel 1996 viene deliberata l’approvazione di una variante e nel 1998 una proroga alla scadenza della convenzione; infine nel 2005 un nuovo progetto presentato dalla ditta Bini viene approvato.
Secondo Manfredini sarebbe “eccessivo” che un cantiere rimanga aperto per 15 anni (22 in tutto, con la proroga di 7 anni) considerando l’inquinamento atmosferico e acustico che esso comporta in una zona già utilizzata per scopi residenziali e da negozi e uffici.
Il consigliere del carroccio chiede pertanto alla Regione “se ritiene che l’amministrazione comunale di Castelfranco Emilia abbia rispettato tutti i criteri dettati dalla normativa nel momento di approvazione delle diverse varianti”.