La maggioranza dei giovani non sposati vive con i genitori. Secondo l’ ultima indagine Istat Multiscopo nel 2000 – nota l’ Ufficio studi dell’ Unioncamere
Emilia-Romagna – il 60,2% dei giovani viveva con almeno un genitore. Nella classe da 18 a 24 anni la percentuale sale al 91,8%, per scendere al 42,9% in quella da 25 a 34 anni.
Dal lato della condizione professionale prevalgono gli occupati, pari al 46,5% dei giovani non sposati che vivono in famiglia. Seguono studenti (30,7%) e in cerca di occupazione (18,4%). La disponibilità di un lavoro non costituisce un motivo per essere indipendenti dalla propria famiglia. Le cause
possono essere molteplici. Vivere da soli comporta spese maggiori, non sempre c’è disponibilità di case a buon mercato, senza dimenticare che vivere in famiglia consente di risolvere tanti problemi logistici che altrimenti andrebbero affrontati in prima persona, con tutte le conseguenze del caso.
In ambito regionale sono i valdostani ad essere maggiormente indipendenti con una percentuale del 46,2%, seguiti dai piemontesi con il 53,3%. I più ”affezionati” alla famiglia vivono nelle regioni del Sud, in testa Calabria (67,4%) e Sardegna (67,0%). Tra i giovani da 18 a 24 anni la percentuale di convivenza famigliare più elevata si registra in Basilicata (94,7%) e Lombardia (94,5%). La percentuale relativamente più bassa appartiene al Friuli-Venezia Giulia (84,8%). Nella classe di età da 25 a 34 anni infine la percentuale
più elevata, pari al 50,6%, si registra in Umbria e Sardegna. Quella più contenuta appartiene alla Valle d’ Aosta (27,8%).