Calano i furti di beni culturali in Emilia-Romagna e nelle Marche. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati dei primi 7 mesi del 2006 fatta dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di stanza a Bologna.
Dal raffronto tra gli stessi periodi del 2005 e del 2006 emerge che in entrambi gli anni non ci sono stati furti nei musei delle due regioni su cui il Comando ha giurisdizione. Un aumento invece c’è stato ai danni di enti, sia pubblici che privati, in particolare in Emilia-Romagna dove sono passati da 14 a 156 a fronte di un sostanziale pareggio delle denunce che da 2 sono passate a 3.
Sempre restando in Emilia-Romagna, ci sono da segnalare meno oggetti rubati in chiesa (da 64 a 60, denunce da 9 a 12) e dai privati che solitamente si trovano le seconde case svaligiate e depredate. In quest’ultimo caso si è passati da 2.845 a 164 (denunce ridotte dalle 38 del 2005 alle 36 di quest’anno).
La città più colpita è stata Parma con 23 denunce contro le 15 dell’anno passato. In totale i furti denunciati in Emilia-Romagna sono stati 47 contro i 48 dell’anno scorso e gli oggetti rubati sono stati 414 a fronte dei 2.923 del 2005. Per quanto riguarda le Marche c’è da segnalare una riduzione delle denunce (22 contro 27), ma un aumento degli oggetti rubati (236 contro i 111 dell’anno scorso). A farne le spese sono stati i privati (168 contro 44) e le chiese (66 contro 61).
L’analisi dei dati – ribadisce l’Arma – evidenzia una flessione dei furti in genere, con una situazione più a rischio nelle Marche a danno delle chiese, soprattutto quelle isolate e prive di sistemi di sicurezza.