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Dai Balcani alla Sicilia: due video di Marina Abramovic

Un omaggio al padre, eroe della resistenza ai nazisti, e una riflessione sul tempo e sull’incontro tra il corpo umano e la natura compongono la videoinstallazione che l’artista belgradese Marina Abramovic proporrà nella chiesa di San Paolo a Modena in occasione del Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre.

Realizzata dalla Provincia in collaborazione con la Galleria Lia Rumma di Napoli e curata da Mario Bertoni, la mostra si intitola “Corpo alla prova” e presenta due video nei quali prevalgono l’immobilità e la fissità dell’inquadratura.
“The Hero” (L’eroe) propone l’artista in sella a un cavallo bianco mentre sorregge una grande bandiera bianca e in sottofondo si ode l’inno nazionale jugoslavo. L’opera è dedicata al padre dell’artista, eroe della resistenza ai nazisti, morto nello stesso anno della performance, il 2001. Se la bandiera bianca è simbolo di resa, il cavallo bianco rinvia a un episodio di guerra occorso ai genitori dell’artista: il padre aveva portato la futura moglie ferita in ospedale sul suo cavallo bianco. Il video e la performance terminano quando Abramovic non è più in grado di reggere l’asta della bandiera.
“Stromboli” è invece un video realizzato nell’estate del 2002 e ritrae l’artista, con un’inquadratura molto ravvicinata, sdraiata sul bagnasciuga mentre le onde, con il loro movimento, ne accarezzano il viso.
Per 20 minuti l’inquadratura rimane pressoché fissa e nessuna azione interrompe il flusso costante e regolare delle onde e del tempo. Il video è una riflessione sul tempo e sull’incontro tra il corpo umano e l’elemento naturale come fonte inesauribile di energia.

Nata a Belgrado nel 1946, dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti, Marina Abramovic è tra gli artisti che per primi hanno fatto della performance il centro propulsore della propria attività artistica, con una originalità che la pone ai vertici del panorama internazionale. Accanto a numerose esposizioni nei maggiori musei del mondo – dal Centre Pompidou di Parigi alla Neue Nationalgalerie di Berlino, dal Kunstverein di Hannover al Museum of Contemporary Art di Maruame e Kumamoto – dal 1994 al 2001 ha insegnato Arte della performance a Braunschweig, in Germania, e nel 2004 ha ricevuto la laurea ad honorem dall’Art Institute di Chicago, negli Stati Uniti. Invitata più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel, nel 1997 ha vinto il Leone d’Oro alla rassegna veneziana con “Balcan Baroque”, una video performance di rara violenza espressiva. Da gennaio ad aprile di quest’anno, all’Hangar Bicocca di Milano, ha presentato il ciclo completo del suo lavoro sui Balcani intitolato “Balcan Epic”.

















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