Viene inaugurata domenica prossima 10 settembre la nuova Cantina Formigine Pedemontana, la struttura nata dalla fusione tra la Cantina Sociale di Formigine (fondata nel 1920) e la Cantina Sociale La Pedemontana di Sassuolo (anno di nascita 1965). Sorge in via Radici a Corlo di Formigine, è la più grande cantina cooperativa modenese a sud della Via Emilia e uno dei maggiori produttori italiani di Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc.
Alla cerimonia, che comincia alle 10, intervengono il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, i sindaci di Formigine Franco Richeldi e Sassuolo Graziano Pattuzzi, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, i presidenti di Confcooperative Emilia-Romagna Maurizio Gardini e di Fedagri Paolo Bruni.
La Cantina Formigine Pedemontana, che aderisce a Confcooperative Modena, ha oltre 500 soci e fattura 6 milioni di euro. La costruzione del nuovo stabilimento è cominciata nel febbraio 2005 e ha visto impegnate, tra le altre, le cooperative Italprogetti di Modena e Muratori di S. Felice sul Panaro, anch’esse aderenti a Confcooperative. Gli impianti sorgono su un’area di 48 mila quadrati (di cui 8 mila coperti) e hanno richiesto un investimento di 14,3 milioni di euro.
La Cantina Formigine Pedemontana, che ha quindici dipendenti fissi più personale stagionale, trasforma 100 mila quintali di uva l’anno e ha una capacità produttiva di 90 mila ettolitri di vino, in larga parte Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc, ma anche Trebbiano Modenese Igt.
“Siamo pronti a produrre vino di qualità superiore e a costruire una rete commerciale che ci consenta di giocare un ruolo di primo piano nel mercato del Grasparossa. – dichiara Cesare Tardini, presidente della cooperativa – Il nuovo stabilimento ci permetterà un domani di aumentare la nostra capacità produttiva”.
La nuova cantina è un gioiello di edilizia e tecnologia. I muri sono coimbentati, i 150 serbatoi sono stati realizzati in accio inox 316 (il massimo della categoria) e dotati di un monitor per il controllo costante delle temperature. I vinificatori sono diciassette, le pigiatrici quattro (ma aumentabili a cinque), tre le centrifughe. Una pigiatrice è riservata solo alla produzione di mosto per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop.
Anche la linea di imbottigliamento (che lavora un milione di pezzi l’anno) è tecnologicamente avanzata. L’operazione, infatti, avviene senza pastorizzazione e a temperatura ambiente (a 15-17 gradi nella bottiglia non si forma condensa).