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Modena colorata per i graffiti

Torna sabato e domenica a Modena, per la quinta edizione, ‘Icone’, evento internazionale di graffiti che cambierà faccia al palasport di viale Molza. All’evento interverranno artisti italiani e internazionali del writing.

Il cuore dell’evento è la performance dal vivo in cui gli artisti dipingeranno le pareti perimetrali del Palamolza, ma alcuni muri della città saranno anche a disposizione di comuni cittadini che vogliano mettere alla prova la propria creatività. In programma ci sono anche mostre d’arte e di foto alla Tenda e alla Biblioteca Poletti, una conferenza e un concerto con dj set e videoproiezioni. Icone 2006 è promosso dall’associazione culturale Fuori Orario con il patrocinio del Comune di Modena, assessorati alle Politiche giovanili, Centro storico e Sport, in collaborazione con la Tenda e la Biblioteca d’arte Poletti.

‘Icone 2006’ porta all’attenzione del pubblico modenese una forma d’arte che nasce dalla strada, per approdare a volte alle più importanti gallerie d’arte internazionali. L’esempio più lampante è forse quello dell’artista newyorkese Keith Haring, ma negli ultimi anni non sono mancate menti poliedriche che hanno cominciato la propria carriera tracciando i primi segni su muri abbandonati delle città o vecchi vagoni ferroviari. Una forma d’intervento, quest’ultima, che oggi è detta trainbombing ma che aveva già attirato l’attenzione di artisti come Franco Vaccari fin dagli anni ’70.

“La street art e i graffiti sono una forma d’arte che lascia il segno sulle città, facendosi portatrice di messaggi di pace, dando voce alla cultura della strada e riappropriandosi di spazi abbandonati o degradati”, afferma l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Modena Elisa Romagnoli.
“Icone mette a disposizione della creatività giovanile spazi e muri che diversamente sarebbero tristi e grigi, portando all’attenzione dei modenesi una forma di espressione importante, che non merita di essere confusa con atti di vandalismo e danneggiamento di edifici privati o palazzi storici. Con questo tipo di iniziative”, conclude l’assessore, “si cerca di portare a compimento l’auspicio dell’artista Keith Haring e di molti altri, perché l’arte non rimanga un’attività elitaria ma sia davvero un’arte per tutti”.

La collaborazione all’evento della Biblioteca Poletti ha consentito di realizzare anche una bibliografia ad hoc, dedicata a chi vuole approfondire le tante sfaccettature dei graffiti e della street art, dal volume “Arti di frontiera” di Francesca Alinovi a tesi di laurea sull’argomento, fino ai principali siti web che presentano le novità italiane e internazionali.

















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