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Il Comune di Vergato approva il regolamento sulle disposizioni anticipate di trattamento

La seduta del Consiglio Comunale di Vergato del 26 febbraio ha approvato il regolamento che istituisce il registro comunale del cosiddetto “testamento biologico”, più correttamente definito DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento).

In sostanza, si porta a compimento quanto previsto dalla legge 219 del 22 dicembre 2017: ogni maggiorenne capace di intendere e di volere, dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, in previsione di accadimenti futuri che potessero renderlo incapace di autodeterminarsi. I cittadini potranno dare così in anticipo il loro consenso o il rifiuto rispetto a eventuali scelte terapeutiche, e indicare un fiduciario che ne faccia le veci nei rapporti con il medico o le strutture sanitarie.

Secondo la legge tale “testamento” può essere redatto presso un notaio con un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, e in questo caso ovviamente il professionista dovrà verificare che abbia i requisiti di legge (nel caso di atto pubblico sarà direttamente il notaio a redigere e conservare una copia del testo). Esiste però anche una via più immediata (e gratuita) prevista dalla normativa: quella che il cittadino consegni un suo testo direttamente presso l’ufficiale di stato civile del Comune, nel caso l’ente abbia istituito il registro. In questo caso il dipendente comunale annota il nome del fiduciario, riceve il plico o la lettera sigillata e si limita a conservarla, senza quindi nemmeno leggerla, visto che non rientra nelle competenza dell’ufficiale di stato civile la verifica o il controllo dei contenuti, e considerato che per una questione di privacy è bene che tali dati rimangano riservati.

A tale copia potrà successivamente accedere solo il fiduciario e le persone autorizzate dal cittadino, nel momento in cui si volesse far valere questa volontà di fronte ai medici. Per questi ultimi non è prevista da parte della legge – come per altri casi – la possibilità di fare obiezione di coscienza, anche se rimane la possibilità che il medico si opponga nel caso in cui le disposizioni appaiano palesemente incongrue, non siano corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente oppure siano sopravvenute terapie non prevedibili alla data di redazione delle Dat.

“A Vergato abbiamo voluto garantire un diritto civile: siamo soddisfatti di essere tra i primi comuni in Regione ad aver istituito questo registro comunale, dando così la possibilità ai cittadini che volessero esercitare il diritto di decidere anticipatamente se rifiutare determinate terapie, e di farlo senza costi aggiuntivi” dichiara il sindaco di Vergato Massimo Gnudi. “Ovviamente il Comune si limita a conservare queste dichiarazioni, senza intervenire nella redazione, che rimane una competenza notarile, e senza fornire indicazioni sui contenuti che è bene che ciascuno richieda al proprio medico di fiducia.”

















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