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Cerimonia di consegna diplomi del corso EmTASK di Unimore

Tagliano la linea del traguardo i partecipanti al primo Corso di perfezionamento universitario sulle Emergenze Territoriali, Ambientali e Sanitarie (EmTASK), organizzato da Unimore, in collaborazione con il Comune di Modena, l’Esercito Italiano e Arpae Emilia-Romagna e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Sono oltre una sessantina gli studenti che, al termine di un anno intenso di lezioni ed attività anche sul campo, riceveranno nella giornata di mercoledì 14 marzo 2018 il meritato attestato di merito, nel corso di una cerimonia che si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Accademia Militare di Modena (Piazza Roma 15), nel corso della quale porteranno il loro saluto il Comandante dell’Accademia Militare Gen. Stefano Mannino, il Magnifico Rettore prof. Angelo O. Andrisano, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, la prof.ssa Grazia Ghermandi del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il dott. Stefano Forti di Arpae ed il prof. Mauro Soldati di Unimore, Direttore del corso EmTASK. Seguirà poi una prolusione dell’arch. Alfiero Moretti, Dirigente del Servizio Organizzazione e Sviluppo del Sistema di Protezione Civile della Regione Umbria su “Dall’emergenza alla ricostruzione: esperienze a confronto”, che precederà alcune testimonianze recate dai corsisti. Le conclusioni, invece, saranno affidate al sen. Vasco Errani, già commissario straordinario per la ricostruzione delle aree colpite dai sismi dell’Emilia e del Centro Italia.

Obiettivo dichiarato di questo corso, unico nel suo genere in Italia, che si è snodato attraverso il periodo gennaio-dicembre 2017 con lezioni frontali, tirocini comuni ed individuali ed escursioni sul campo, era fornire ai partecipanti competenze relative alla previsione, prevenzione e gestione di calamità naturali e tecnologiche.

“Nel territorio modenese negli ultimi anni – afferma il Magnifico Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – si sono verificati eventi naturali con gravi ricadute in termini socio-economici e sanitari. Tali eventi hanno messo a dura prova sia il sistema produttivo, ma anche e soprattutto quello istituzionale. In questo contesto si è imposto con sempre maggiore forza il tema della prevenzione degli effetti di tali emergenze, l’organizzazione dei servizi di assistenza e la ricostruzione. Su tali basi Unimore ha organizzato, in sinergia con prestigiosi Enti partner, un Corso che ha inteso fornire una solida preparazione di base e competenze interdisciplinari nell’ambito previsione, prevenzione, gestione e superamento delle emergenze”.

Le attività didattiche hanno riguardato una formazione generale (120 ore fruibili anche on-line) che hanno richiamato le conoscenze di base fondamentali per un approccio consapevole alla previsione e prevenzione dei rischi e alla gestione delle emergenze in diversi contesti disciplinari e operativi.

Sono state svolte anche attività di indirizzo, relative ad ambiti specifici (90 ore per ciascun indirizzo), suddivise in tre macro-aree: scientifico-tecnologico (gestione dei rischi da gravi eventi naturali e da incidenti rilevanti di tipo tecnologico), medico-biologico-sanitario (approfondimenti di epidemiologia ambientale e conoscenze sui rapporti tra territorio, ambiente e salute, principi di psicologia dell’emergenza, di medicina legale, del lavoro e di bioetica) e giuridico-economico (normativa per la prevenzione e risposta alle emergenze, valutazione dei costi di prevenzione e stima dei danni).

Tre week-end sono stati dedicati ad altrettanti focus tematici: il caso “Ilva” di Taranto, gli eventi sismici dell’Emilia Romagna del 2012 e l’alluvione di Bomporto del 2014.

“Modena, grazie al proprio background di esperienze organizzative e culturali, – afferma il Direttore del Corso EmTASK prof. Mauro Soldati – offre un esempio a cui rifarsi in tema di gestione delle emergenze. Viste queste premesse, si è ritenuto che una proposta pedagogica e formativa, in un solido contesto scientifico, fosse per la migliore risposta a questa grande sfida. Tale scelta è in linea con l’impostazione emergente dall’Unione Europea in materia di protezione civile, che promuove azioni volte alla protezione delle persone, ma anche dell’ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, da ogni tipo di catastrofi naturali e provocate dall’uomo”.

La formazione è stata completata, infine, con un tirocinio della durata di  225 ore in cui gli studenti, sia singolarmente sia in piccoli gruppi, hanno avuto l’opportunità di maturare esperienze pratiche presso istituzioni o enti pubblici, aziende e associazioni. Altre 25 ore sono state dedicate ad attività di tirocinio comune, nella forma di tre escursioni didattiche: presso il Centro Unificato di Protezione Civile di Marzaglia (Modena); a Bomporto e Bastiglia, nei luoghi dell’alluvione del 2014; al Vajont, Val Badia e Val di Stava, luoghi colpiti nel passato da catastrofi naturali.

Le 29 sedi di tirocinio sono state: diversi Dipartimenti Unimore, Arpae Emilia Romagna in diversi settori, Centro Unificato Protezione Civile Marzaglia, Accademia Militare, diversi comuni del territorio (Bomporto, Bondeno, Fiorano, Fanano, Pavullo, Unione Terre Argine, Ravarino), Comando dei Vigili del Fuoco di Torino, 118 Modena, Ausl Policlinico, Cisom, Versalis Eni etc…

Oltre 100 le domande d’iscrizione pervenute da tutta Italia negli appena venti giorni in cui il bando è rimasto aperto, che hanno consentito una rigorosa selezione di 65 studenti ammessi, dei quali 44 laureati e 19 diplomati. La loro provenienza geografica è molto varia, con una prevalenza emiliano-romagnola, ma con partecipanti anche da Piemonte, Lazio e Sardegna.

La motivazione principale che è stata riscontrata tra gli iscritti al corso è stata quella di voler ampliare le conoscenze specifiche già possedute con quelle trasversali e interdisciplinari proposte dal corso, nonché la possibilità di rapportarsi e condividere esperienze con figure professionali operanti in ambiti diversi dal proprio.

I Dipartimenti di Unimore coinvolti sono stati:

  • Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF
  • Economia Marco Biagi – DEMB
  • Giurisprudenza
  • Scienze Chimiche e Geologiche – ChimGeo
  • Scienze della Vita
  • Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze

Sono stati complessivamente 83 i docenti coinvolti in questa prima edizione: Unimore, EI, Arpae, Unibo, unibs, Unifi, Unimi, Protezione Civile RER, Cri, Ausl Modena, Ingv, Cnr (Milano e Pisa), Public Health England, Unisdr. Tra questi personalità e scienziati di fama nazionale e internazionale: il dott. Gianluca Valensise, Dirigente di ricerca dell’INGV, la prof. Virginia Murray delegata delle Nazioni Unite per l’International Strategy on Disaster Risk Reduction e il dott. Giovanni Leonardi, medico del Public Health England.

L’esperienza del corso ha inoltre portato alla redazione di un capitolo all’interno del Volume “BBB – Buiding Back Better: idee e percorsi per la costruzione di comunità resilienti” (Carrocci Editore), che ha tra i suoi estensori il prof. Mauro Soldati di Unimore. Il testo, che è stato presentato alla Camera dei Deputati nel gennaio 2018, si è posto l’obiettivo di sensibilizzare autorità e pubblica opinione attorno alla creazione di condizioni che incrementino la resilienza dei territori e delle comunità a rischio e già colpite da eventi calamitosi, secondo la direzione tracciata dalle Nazioni Unite nel Sendai Framework for Risk Reduction 2015-2030.

“La gestione delle emergenze – conclude il Comandante dell’Accademia Militare Gen. Stefano Mannino – è senz’altro un tratto costitutivo primario dell’Esercito, qualcosa di indelebilmente iscritto nel suo codice genetico. Grazie alla capacità duale degli assetti, all’elevata prontezza operativa, alla dislocazione territoriale dei reparti ed allo spirito di servizio che ne contraddistingue gli interventi, dispiegando le sue varie e complesse articolazioni le Forze Armate si sono confermate, anche nei recenti eventi calamitosi che hanno colpito il Paese, una componente imprescindibile del sistema nazionale di protezione civile. Nella consapevolezza che la più efficace strategia di gestione degli eventi di natura emergenziale, a partire dalle fasi di previsione, prevenzione e mitigazione degli effetti, sia quella che preveda una risposta coordinata, integrata e consapevolmente sinergica della pluralità dei soggetti istituzionalmente interessati, l’Esercito, per il tramite dell’Accademia Militare, ha da subito entusiasticamente aderito al progetto dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, contribuendo all’organizzazione e allo svolgimento del corso EmTASK, cogliendone gli elementi innovativi di multidisciplinarietà e consentendo così l’attuarsi di un’iniziativa che si configura come un virtuoso esempio di collaborazione tra Istituzioni”.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – conferma la prof.ssa Grazia Ghermandi a nome del Consiglio di Amministrazione di questo Ente – ha sostenuto questa iniziativa perché è un progetto di formazione interdisciplinare,  destinato a  fornire conoscenze di base sulla gestione delle emergenze e anche ad arricchire le competenze di chi è già attivo nel settore. Lo hanno seguito  sia operatori  che  giovani desiderosi di acquisire professionalità. Il corso ha visto la partecipazione di  diversi enti partner che hanno condiviso in sinergia  l’obiettivo  di costruire un percorso di apprendimento che avesse anche valenza sociale, affiancando all’analisi tecnico-scientifica degli eventi naturali avversi lo studio degli effetti sulla popolazione e anche sul tessuto produttivo”.

“Quando si pensa ad emergenze in campo ambientale – afferma il Direttore della Sezione Arpae di Modena dott. Stefano Forti – si è spesso portati ad associare gli effetti potenzialmente più rilevanti agli incidenti di tipo tecnologico o agli incendi che coinvolgono strutture produttive, le cui conseguenze possono essere ben visibili a tutti. Ma se ci si sofferma a considerare attentamente gli effetti di calamità naturali quali terremoti o eventi meteoclimatici estremi come alluvioni o trombe d’aria, ci si accorge che essi, oltre a causare danni materiali diretti, sono causa certa di problematiche ambientali che devono essere valutate e governate con azioni sinergiche da parte di una pluralità di Enti tra cui anche Arpae. E’ sufficiente  pensare, ad esempio, alla quantità di rifiuti edilizi da gestire, generati dai crolli o dai danneggiamenti di edifici innescati dai terremoti, alla possibile presenza di materiali contenenti amianto oppure al trascinamento e alla dispersione di materiali di ogni tipo causati dalle alluvioni. In tale complessità di intervento, i temi della prevenzione, della organizzazione dei servizi e della gestione coordinata dell’emergenza sono fondamentali per riuscire ad avere la massima efficacia delle azioni messe in campo e il Corso di Perfezionamento universitario sulle Emergenze Territoriali, Ambientali e Sanitarie (EmTASK), organizzato da Unimore, è un pregiato esempio di iniziativa volta ad evidenziare e a stimolare l’importanza di questo approccio sinergico”.

Sito web del Corso EmTASK: http://www.emergenze.unimore.it/

















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