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Stalker 48enne arrestato a Bologna dalla Polizia

Nella serata di martedì 20 marzo, personale della Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Bologna – Dr. Gamberini – su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Roberto Ceroni.

Il provvedimento restrittivo è scaturito al termine di un’attività investigativa particolarmente celere, condotta dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato e consistita nell’acquisizione di denunce, audizione di minori ed escussione di numerosi famigliari, che hanno consentito di tratteggiare un quadro probatorio nei confronti di un uomo italiano L.D. di anni 48 che per lungo tempo ha sottoposto a continue violenze fisiche e morali sua moglie di qualche anno più giovane.

Era il 7 marzo, il giorno prima della Festa della Donna, quando la vittima, oramai al culmine della sopportazione e resasi conto che oramai il rapporto con l’ex marito la stava completamente annientando, ha trovato la forza psicologica di recarsi in Questura e rappresentare la sua situazione, che si protraeva dal 2008, fatta di sopportazioni, angherie, maltrattamenti fisici e psicologici, umiliazioni; tutte situazioni non sempre ed immediatamente comprese ma la maggior parte delle volte giustificate.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Bologna, al termine del racconto della donna hanno avviato una approfondita attività di escussione e audizione dalla quale è emerso un quadro probatorio particolarmente grave, in quanto la donna aveva descritto condotte consistite tra l’altro in ripetute aggressioni fisiche, anche molto violente con calci e pugni, ripetute minacce di morte, di cui l’ultima pochi giorni prima, quando aveva trovato la scritta con una vernice spray “MUORI” sulla porta della cantina annessa all’abitazione.

Inoltre l’uomo, nonostante la separazione, continuava a controllare ogni spostamento della ex moglie, anche mediante accesso abusivo agli apparati telefonici e alle mail, costringendola ad un pressoché totale isolamento e privandola di ogni risorsa economica, denigrandola e umiliandola come madre e come donna, anche in presenza delle figlie minorenni.

L’uomo ha posto in essere maltrattamenti molto gravi in forma diretta e assistita anche nei confronti delle figlie minorenni, condotte consistite in denigrazioni continue e umiliazioni, nonché molestando sessualmente una delle due, con la quale ha tentato anche di avere un rapporto sessuale al quale la giovane si opponeva.

Il continuo coordinamento tra gli investigatori e la Autorità Giudiziaria e la velocità con la quale quest’ultima ha trasfuso gli elementi probatori forniti nel provvedimento di arresto, ha permesso di porre fine ad una situazione fatta di sofferenza, costrizioni, rinuncia alla propria indipendenza mentale e fisica.

 

















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