In centinaia sabato mattina, accompagnati dal suono della banda e della cornamusa, hanno partecipato alle celebrazioni per il 73esimo anniversario dell’Operazione Tombola, che si sono svolte a Villa Rossi, storico edificio di Botteghe di Albinea.
La commemorazione ricorda l’eroico attacco al quartier generale tedesco della Linea Gotica occidentale, portato a termine la notte del 27 marzo 1945 dai paracadutisti inglesi del 2nd SAS insieme a partigiani italiani e russi. Presente, oltre al sindaco Nico Giberti, ai rappresentanti delle istituzioni locali, delle forze dell’ordine e di Anpi, anche una delegazione del distretto berlinese di Treptow-Koepenick, con cui Albinea è gemellato da ben 21 anni.
Ospite d’onore dell’edizione 2018 della commorazione è stata Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi, sul palco accanto alla staffetta partigiana Giovanna Quadreri “Libertà” e Livio Piccinini “Delinger”: entrambi protagonisti dell’attacco di 73 anni fa.
“Quella notte, sulle note della cornamusa di David Kirkpatrick, non fu compiuta soltanto un’azione militare, ma furono gettate le fondamenta della collaborazione tra i popoli. Basi in cui affondano le radici dell’Europa unita che conosciamo. Quello fu un atto che aprì la strada alla liberazione del nostro Paese da una dittatura oscura e spietata – ha detto Giberti – In Italia c’è oggi qualcuno che afferma che la guerra di liberazione fu un tragico periodo di divisione, e che oggi abbiamo bisogno di una riconciliazione nazionale. Io credo che invece, mai come allora, gli europei si coalizzarono intorno a un desiderio comune. Purtroppo oggi c’è chi tende a mettere l’accento sulle differenze, chi alimenta le paure, chi predica odio e avanza ricette a base di intolleranza e razzismo – ha proseguito il primo cittadino di Albinea ricordando che nel 2018 ricorre l’80° anniversario della promulgazione delle Leggi Razziali in Italia – Quello fu uno dei passaggi più bui della nostra storia in cui furono tolti i diritti fondamentali che si devono garantire alle persone. Mi chiedo? – ha concluso il sindaco – E’ mai possibile che non solo nel linguaggio popolare, ma anche in quello politico, si sia oggi riusciti a rilegittimare il concetto di razza “bianca” e “italiana”. Questo non è soltanto grave, ma anche molto pericoloso. E’ in occasioni come queste che dobbiamo gridare forte il nostro rifiuto per qualsiasi rigurgito fascista e razzista”.
Dopo Giberti hanno preso la parola due richiedenti asilo ospiti ad Albinea: Souleymane Kante e Sylvanus Goba. I due, provenienti da Senegal e Sierra Leone, hanno raccontato la difficile e dolorosa fuga dai loro paesi natii e la calorosa accoglienza ricevuta una volta arrivati nella comunità albinetana, per la quale si sono messi a disposizione a sostegno delle associazioni del territorio.
“Grazie per averci ricevuti e per averci dato la possibilità di farci conoscere – hanno detto – Noi non vogliamo rappresentare un problema per nessuno, ma aiutare tutti a risolvere i loro di problemi. Ci avete accettati e fatti sentire a casa fin dai primi giorni in cui ci avete visti. Questo noi non lo dimenticheremo mai, ma non dovete dimenticarlo nemmeno voi. Siamo felici di poter far parte della vostra comunità”, hanno concluso tra gli applausi.
Le celebrazioni sono terminate con due melodie e una canzone interpretate dai bambini e dalle bambine delle classi quinte delle scuole primarie “Anna Frank” di Borzano e Renzo Pezzani di Albinea Fola.