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Demenza senile, non soltanto un problema sanitario

L’Associazione Sostegno Demenze (AssSDe) del distretto sanitario sassolese comprendente i comuni di Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano, Prignano, Sassuolo, ha presentato il quinto convegno distrettuale in occasione della ‘Giornata Mondiale della Lotta all’Alzheimer’ che si svolge sabato 23 settembre, presso l’Auditorium Assopiastrelle a Sassuolo, con inizio alle ore 9.

Il convegno si apre con il saluto del sindaco di Sasuolo Graziano Pattuzzi, l’intervento del presidente Assde Giorgio Olivieri su “La domiciliarità: attualità e prospettive”, l’intervento del responsabile progetto demenze dell’Asl di Modena Guido Federzoni su “Attuazione del progetto aziendale”.
“Le fasi avanzate della demenza; tra diagnosi, cura e sostegno” è la relazione presentata da Alberto Cester, geriatra e fisiatra, primario dell’unità geriatrica dell’Ospedale di Dolo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria.
Le conclusioni, previste indicativamente alle ore 11, sono affidate all’assessore regionale alle politiche sociali Anna Maria Dapporto.

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il presidente dell’associazione Giorgio Olivieri, il direttore del distretto sanitario Marco Braghiroli e l’assessore alle politiche sociali del Comune Francesco Tosi per sottolineare l’importanza di un maggiore impegno per affrontare la demenza senile nelle sue diverse forme, perché è un fenomeno in espansione che non può essere circoscritto al settore sanitario, ma va affrontato a livello sociale e dall’intera comunità perché si ripercuote in maniera spesso traumatica e drammatica sulla rete familiare e parentale dell’anziano.

I numeri sono chiari: in Europa la demenza senile colpisce il 6,4% della popolazione over 65. Nel 50% dei casi si tratta di Alzheimer, la grave patologia studiata dal neurologo tedesco Alois Alzheimer ed illustrata alla comunità internazionale proprio cent’anni fa, il 4 novembre 1906, attraverso il caso di una donna di Francoforte, Augusta D.
Nel nostro distretto sanitario sono 500 i pazienti seguiti dal Consultorio ed altri 200 dall’area della medicina generale. Ma le vere dimensioni del problema sono ancora da scoprire; si calcola infatti che il numero reale di demenze senili nel distretto superi le 1500 unità.

Sono i numeri esposti dal direttore sanitario Marco Braghiroli, mentre l’assessore Francesco Tosi ha confermato che esce dalla fase iniziale di sperimentazione e viene compreso come servizio nel Piano di Zona del distretto il progetto “Pause di Sollievo” che ha l’obiettivo di intervenire presso 54 famiglie per mezza giornata a settimana, dando una opportunità di sollievo ai familiari di persone affette da demenza al fine di riconquistare spazi personali per svolgere attività diverse, sostituendoli nell’assistenza continua al paziente, seppure per un breve periodo.

Il presidente Giorgio Olivieri ha ribadito l’importanza di insistere sulla domiciliarità per incrementare la qualità dei servizi e aiutare la famiglia oppressa dai gravami dell’assistenza continua che rischiano di metterla in crisi. “Non tutti hanno ancora percepito – ha detto – che i problemi della famiglia sono di tipo sociale, organizzativo, economico, legati alla vita quotidiana. Dobbiamo lavorare per la domiciliarità, con un cambiamento di cultura, modalità organizzative differenti, rapporti più agili, dettagliati, efficaci. Il progetto “Pause di Sollievo” è un primo passo nella direzione giusta, ma dobbiamo andare avanti, istituire un tutor della domiciliarità e la figura di terapeuta occupazionale che si reca a domicilio”.

















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