I Sindaci modenesi dicono “stop al cibo falso”: è stata infatti sottoscritta da tutti i 47 primi cittadini modenesi la petizione promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica per chiedere al Parlamento Europeo di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti.
L’iniziativa – informa Coldiretti Modena – si pone l’obiettivo di contrastare le imitazioni e i prodotti spacciati per italiani che tali non sono e che ogni anno sottraggono risorse e posti di lavoro, danneggiando la nostra economia.
“A partire da Giancarlo Muzzarelli, sindaco del capoluogo e presidente della Provincia, la proposta di sottoscrivere la petizione – ricorda il Direttore di Coldiretti Modena, Giovanni Duò – è stata accolta con favore da tutti i Sindaci della nostra provincia. E non poteva essere diversamente dal momento che la nostra petizione va nella direzione di chiedere maggiore trasparenza nell’etichettatura e permettere a cittadini e consumatori di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.”
Con un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini la mobilitazione popolare si rivolge all’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. Nonostante i passi in avanti, infatti, permangono ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute.
L’obiettivo della raccolta firme – informa Coldiretti Modena – è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso. Una scelta che – evidenzia Coldiretti – ha spinto la Commissione Europea ad avviare con quattro anni di ritardo una consultazione pubblica sulle modalità di indicazione dell’origine in etichetta come previsto dal regolamento europeo sulle informazioni ai consumatori n.1169/2011, entrato in vigore nel dicembre 2013. “Adesso occorre vigilare affinché la normativa comunitaria risponda realmente agli interessi dei consumatori e non alle pressioni esercitate dalle lobbies del falso Made in Italy che non si arrendono e vogliono continuare ad ingannare i cittadini cercando di frenare nel nostro Paese l’entrata in vigore di norme di trasparenza e di grande civiltà” conclude il direttore di Coldiretti Modena.
E’ possibile sostenere la raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo in ogni Mercato di Campagna Amica della provincia, negli uffici Coldiretti e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it.