Casalgrande sempre più libera dal pericolo – amianto: un obbiettivo concreto, visto che su 133 siti censiti con presenza di amianto, ben 108 sono stati trattati fino ad oggi, con richieste di valutazione del rischio o con ordinanze di rimozione. Sono ben 58 le ordinanze emanate dal Municipio, di cui 51 firmate dal sindaco Alberto Vaccari. Il numero dei siti già totalmente bonificati è 41. Numeri molto alti, che assumono un senso ancor più significativo in vista della Giornata mondiale delle vittime da amianto, che si celebra il 28 aprile (domani).
La superficie di amianto rimossa o incapsulata arriva a ben 107mila metri quadrati su un totale di circa 200mila metri circoscritti dal censimento. Ammontano a 13mila metri le superfici con amianto per ora in buone condizioni, che saranno sottoposte a un successivo controllo tra tre anni.
Proseguono quindi con successo le azioni da parte dell’Ufficio Tecnico (Servizio Ambiente) sia in termini di avvio di procedimento, finalizzati alla richiesta di redazione della “Valutazione dello stato di conservazione delle coperture in amianto”, sia in termini di ordinanze del Sindaco finalizzate alla bonifica dell’amianto dalle coperture, nonché di monitoraggio dell’esecuzione degli interventi di bonifica richiesti.
Oltre alle attività sulle superfici ricadenti nel Censimento, proseguono anche i procedimenti relativi a siti extra-Censimento, gli ultimi dei quali esclusivamente a seguito di segnalazioni puntuali di cittadini.
Per tutti i siti bonificati sinora, sono state richieste e solitamente ottenute le documentazioni di corretto smaltimento o incapsulamento o sovracopertura (in base alla tipologia).
Un’azione particolarmente importante effettuata nell’ambito dei “procedimenti dell’amianto” è stata rappresentata dal monitoraggio sull’effettiva attuazione delle ordinanze di bonifica da parte dei soggetti interessati. Tramite specifici atti amministrativi (proroghe indifferibili o diffide) si è potuto sollecitare ed ottenere, dai soggetti in questione, la bonifica effettiva delle aree, che era stata da loro rimandata per motivazioni economiche, o sottoscrivere in maniera non più prorogabile la tempistica per la bonifica.