Le case famiglie dell’Emilia-Romagna aprono le porte. Sabato 12 maggio, in occasione del 50° anniversario della fondazione della Comunità Papa Giovanni XXIII ed in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia indetta dalle Nazioni Unite, si terrà il primo open day delle case famiglia, il modello più autentico e rappresentativo dello stile di accoglienza della Papa Giovanni.
Chi intende partecipare per un saluto, un caffè, un semplice momento di familiarità, può recarsi dalle 15:00 alle 19:00 o all’orario specificato presso le case famiglia di:
– San Lazzaro di Savena (BO), Via Palazzetti 2E, dalle 10:00 alle 13:00;
– Cesena, via Giovanni XXIII 13;
– Villafranca di Forlì, Via Lughese 179/c;
– Mirandola (MO), Via per Concordia 2, dalle 17:30 alle 19:00;
– Piacenza, via Melchiorre Gioia 34;
– Faenza, Via Fratelli Rosselli 18/A;
– Ravenna, Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato 102;
– Guastalla (RE), Via Gallesi 10, dalle 17:30 alle 19:00;
– Rimini, via Alessandro Gambalunga 80;
– Villa Verucchio (RN), Via Casetti 708.
Sono 50 le case famiglia, presenti in 35 Province di 15 Regioni, che apriranno le porte a chiunque voglia conoscere e capire come si vive in queste realtà. L’elenco completo delle case è su casafamiglia.apg23.org . Non strutture residenziali ma strutture affettive. Case dove non ci sono operatori e utenti ma papà e mamme che mettono la loro vita totalmente a servizio di chi ha bisogno di essere accolto, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Non un’occupazione lavorativa quindi, fatta da operatori specializzati, ma una scelta di vita, in risposta ad una vocazione, quella della Papa Giovanni, ed alla convinzione che ogni persona ha diritto ad una famiglia in cui crescere e vivere, a qualsiasi età.
«Don Oreste Benzi è stato l’inventore delle case famiglia e solo una casa in cui la convivenza è imperniata su un’intensa e incondizionata relazione affettiva è una vera casa famiglia, come don Benzi l’ha intesa e voluta». Commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, nonché papà di una casa famiglia, dove vive assieme alla moglie Tiziana. «Da 50 anni, in Italia ed in 40 Paesi del mondo, apriamo le nostre porte e diamo una famiglia a chi non ce l’ha – continua Ramonda – Non solo bambini, ma anche adulti, ragazzi che escono dalle dipendenze, ex prostitute, senza fissa dimora. Insomma tutti. La famiglia è il luogo dove curiamo non solo i nostri accolti, ma anche noi stessi. Perché è la risposta al bisogno innato di relazione che abbiamo».
L’open day arriva nell’anno in cui la Comunità celebra i 50 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1968, e sceglie la vicinanza con la Giornata Mondiale della Famiglia, indetta il 15 maggio dall’ONU, per celebrare la peculiarità del suo modello di accoglienza e lanciare la campagna sulle case famiglia con l’’hashtag #iosonofamiglia.
In Italia sono presenti 201 case famiglia della Papa Giovanni, che accolgono 1.283 persone di tutte le età e di tutte le provenienze. Altre 50 sono le case famiglia nate all’estero. Famiglie in cui tutti si sentono a casa, e che in occasione dell’open day, chiunque può conoscere e incontrare, anche dietro l’angolo.
«Nonostante don Benzi le abbia ideate già all’inizio degli anni Settanta, purtroppo il quadro legislativo in Italia, in merito alla realtà delle case famiglia, è oggi ancora confuso e cambia da regione a regione – conclude Ramonda – Spesso si usa impropriamente il nome “casa famiglia” per definire strutture residenziali che non hanno nulla di simile ad una famiglia. Con questa iniziativa intendiamo anche sollecitare i legislatori a dare norme chiare ai genitori che vogliono farsi famiglia con il prossimo».