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La Finanza di Bologna sequestra beni per un valore di circa 400.000 euro nei confronti di un pregiudicato

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dando esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP del locale Tribunale, Dott.sa Zavaglia, hanno sequestrato beni del valore complessivo di circa 400.000 euro nei confronti di C.G., classe 1953 nato a Villabate nel palermitano e residente a Bologna, gravato da condanne definitive per riciclaggio, rapina, estorsione, truffa, bancarotta fraudolenta, nonchè destinatario, in via definitiva, di misure di prevenzione personali e patrimoniali emesse dai Tribunali di Bologna e Palermo in quanto indiziato di appartenere a “Cosa nostra” ed in particolare alla “famiglia mafiosa di Porta nuova” di Palermo.

Nello specifico, il sequestro preventivo ha riguardato liquidità detenute presso conti correnti accesi in istituti bancari dell’Emilia-Romagna e unità immobiliari ubicate in provincia di Palermo.
Le indagini economico-patrimoniali svolte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della locale Direzione Distrettuale Antimafia Dott. Stefano Orsi, hanno permesso di accertare come l’indagato, già sottoposto alla misura di prevenzione della “Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza” emessa nel 2004 dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Bologna (divenuta irrevocabile nel 2008), abbia omesso di comunicare alla Guardia di Finanza, così come previsto dalla legge, una serie di operazioni di carattere patrimoniale compiute tra il
2011 e il 2012.
Il Codice delle leggi Antimafia prevede infatti l’obbligo per le persone sottoposte ad una
misura di prevenzione l’obbligo di comunicare al Corpo per dieci anni tutte le variazioni del
proprio patrimonio di importo superiore ai 10.329 euro. Lo scopo della norma è quello di
garantire il costante monitoraggio di quei soggetti ritenuti socialmente pericolosi al fine di
accertare tempestivamente se l’incremento dei loro beni e disponibilità finanziarie possa
dipendere dallo svolgimento di attività criminali.
Accanto al sequestro dei beni per un valore equivalente a quello delle variazioni patrimoniali è scattata anche la segnalazione alla Procura della Repubblica ed ora il soggetto denunciato rischia una condanna fino a sei anni di reclusione.

















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