Alle 15 da largo Sant’Agostino parte un “trekking urbano” intitolato “’68 on the road” sui luoghi del ’68 modenese e, a seguire, alle 17.30 si svolge un incontro al San Filippo Neri con gli autori Toni e Molinari, moderati da Luca Condini, sul libro “Storie di sport e politica. Una stagione di conflitti 1968-1978” (Mimesis, 2018).
Un nuovo appuntamento, doppio in questo caso, è in programma sabato 26 maggio, per il ciclo di iniziative in occasione del 50° del ‘68, a cura dell’Istituto storico di Modena con il Comitato comunale permanente per la memoria e le celebrazioni, in un caso in collaborazione con i Musei civici nell’ambito del progetto della Regione Emilia – Romagna “Il ’68 sulla via Emilia”, nell’altro con il San Filippo Neri.
Il ritrovo per il trekking urbano, gratuito ma su prenotazione al tel. 059 242377 o via e-mail (segreteria@istitutostorico.com), è fissato alle 3 del pomeriggio davanti all’ingresso di Palazzo dei Musei. Ci si muoverà a piedi sui luoghi della politica, della socialità e della contestazione studentesca del ‘68 modenese, in un viaggio partecipato di passi e racconti a partire dal contributo dei presenti. I partecipanti sono invitati a portare con sé documenti, fotografie, ricordi e testimonianze sulle storie del ’68 a Modena per condividerle con i compagni di strada.
Il percorso si concluderà alla ex Manifattura Tabacchi per consentire ai “trekkisti” la partecipazione alle 17.30 alla iniziativa in Sala Manifattura della Residenza San Filippo Neri, in via Sant’Orsola 52, a partecipazione libera e gratuita.
Luca Condini Storico dello sport e archivista della Gazzetta dello Sport dialogherà con Alberto Molinari e Gioacchino Toni autori di “Storie di sport e politica. Una stagione di conflitti 1968-1978” (Mimesis, 2018). La scheda di presentazione si apre con una citazione: “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio” di José Mourinho. Un decennio di sport e politica, movimenti e conflitti, raccontato e contestualizzato storicamente attraverso un percorso antologico, da Cassius Clay ai “pugni chiusi” delle Olimpiadi di Messico ’68, dalle campagne antirazziste alle contestazioni della Coppa Davis in Cile nel 1976 e dei Mondiali di calcio argentini del 1978, dalle occupazioni di luoghi-simbolo dello sport alle trasformazioni dell’associazionismo sportivo.