“Anche recentemente abbiamo richiamato con forza alcune forti criticità presso l’Istituto di Previdenza dei lavoratori pubblici, sia a livello
centrale (blocco degli organici e mole di lavoro arretrato) che a livello provinciale”.
“La realtà modenese è particolarmente penalizzata per quanto riguarda la dotazione organica: dei 60 dipendenti previsti in organico, sono in effetti
presenti meno della metà (29), a cui vanno aggiunte alcune unità di personale a termine.
Si pone perciò un primo ed urgente problema: stabilizzare i lavoratori precari e riequilibrare l’organico a favore di Modena perché è la sede con
la più elevata carenza di operatori rispetto all’intera regione, a fronte di un numero notevole (circa 1.200) pratiche di pensione “provvisorie”
liquidate ad altrettanti lavoratori andati in pensione negli ultimi anni.
Qualcosa si muove!
A fronte di un accordo nazionale, l’Istituto si è impegnato, a livello regionale con i Sindacati dei pensionati ad affrontare il blocco delle cosiddette pensioni “da riliquidare” (che sono oltre 3.200) a seguito di benefici contrattuali pregressi mai conteggiati.
Tale impegno dovrà esplicarsi entro dicembre di quest’anno. Inoltre, sempre entro la fine del 2006, si avvierà la spedizione “dell’estratto conto
contributivo” ai dipendenti dei Comuni di Carpi e di Castelfranco Emilia, più vicini alla pensione, al fine di iniziare la certificazione trasparente e certa della posizione previdenziale per tutti quei lavoratori.
Entro il 2007 tale misura si dovrebbe poi estendere a tutto il resto dei pubblici dipendenti.
L’attenta pressione dei sindacati confederali dei pensionati, seguirà nei prossimi mesi da vicino l’evolversi della situazione e chiamerà i pensionati pubblici presso le sue sedi al fine di controllare lo stato delle loro posizioni previdenziali”.
(Franco Zavatti segretario generale provinciale Spi-Cgil Modena)