Si è chiuso con un utile netto di oltre 800 mila euro il bilancio consuntivo 2017 di Unicapi, la principale cooperativa modenese (seconda in Emilia-Romagna) di abitazione a proprietà indivisa. I soci della cooperativa hanno deciso all’unanimità (252 voti favorevoli su 252 votanti) di destinare l’utile alle riserve, tutte indivisibili, a incremento del patrimonio netto, che ora ammonta a 22,4 milioni di euro. Il fatturato nel 2017 ha superato i 2,6 milioni di euro, in linea con quello dell’anno precedente.
«Dopo aver completato la ricostruzione post terremoto 2012, l’anno scorso abbiamo speso 1,2 milioni di euro per lavori di manutenzione – dichiara Loris Bertacchini, rieletto presidente ieri sera dal cda che ha confermato anche Michele Grella nella carica di vicepresidente – Tra le opere di valorizzazione del nostro patrimonio segnaliamo i lavori compiuti in due palazzine di via Respighi a Sassuolo (foto), dove sono stati spesi oltre 600 mila euro per la messa in sicurezza, il cappotto termico, la sostituzione degli infissi e l’installazione di nuove caldaie».
Unicapi, che in 47 anni di attività ha costruito 926 alloggi in sedici Comuni della provincia, a fine 2017 aveva 3.189 soci, di cui 2.263 ”non assegnatari”; dal 2010 a oggi la base sociale è cresciuta del 4,6 per cento. L’anno scorso le ammissioni a socio sono state 76; il 45 per cento risiede nel Comune di Modena, il 43 per cento è straniero, mentre i pensionati e giovani rappresentano rispettivamente il 17 e 14 per cento.
«Priorità della cooperativa è la massima attenzione alla persona che vive nei nostri alloggi – sottolinea Bertacchini – Per questo stiamo analizzando i nostri alloggi per aiutare i soci assegnatari in difficoltà a effettuare interventi di manutenzione sempre più programmata e meno emergenziale. Conoscere e prevenire situazioni di degrado significa salvaguardare non solo il patrimonio edilizio, ma soprattutto il benessere dei soci».
Rientra in quest’ottica l’indagine che Unicapi ha sperimentato l’anno scorso su 92 alloggi tra Modena, Sassuolo, Nonantola e Mirandola. L’indagine sarà estesa al resto del patrimonio immobiliare costruito da Unicapi prima del 2000, allo scopo non solo di individuare eventuali criticità strutturali, ma soprattutto registrare se e quali difficoltà vivono le famiglie assegnatarie.