Domani, 2 giugno, alle 18,30 al Santuario di Santa Maria della Vita verrà celebrata la tradizionale “Messa degli Artisti” che eseguono l’accompagnamento musicale, mentre le letture in quest’occasione verranno proclamate da Giorgio Comaschi. La consuetudine di celebrare una Messa degli Artisti ogni sabato presso il Santuario è stata ripristinata nello scorso aprile su iniziativa dell’Arcivescovo Monsignor Matteo Maria Zuppi.
“Il dramma del nostro tempo, diceva Paolo VI, è il divorzio tra la fede e la cultura, che invece devono ritrovare la loro profonda sintonia – ricorda don Oreste Leonardi, primicerio di San Petronio, che insieme al poeta Davide Rondoni coordina l’iniziativa – lo sottolinea già il Concilio Vaticano II, per il quale “fra le più nobili attività dell’ingegno umano sono annoverate, a pieno diritto, le belle arti, soprattutto l’arte religiosa e il suo vertice, l’arte sacra. Esse, per loro natura, hanno relazione con l’infinita bellezza divina che deve essere in qualche modo espressa dalle opere dell’uomo” e possono “contribuire il più efficacemente possibile, con le loro opere, a indirizzare religiosamente le menti degli uomini a Dio”.
La Messa degli Artisti, che l’Arcivescovo propone ogni sabato, vuole dunque aiutare a riscoprire l’arte come via privilegiata verso l’Assoluto, come “via della bellezza” espressione della meravigliosa realtà di Dio, e “perciò strumento prezioso per aiutarci a cogliere, come suggeriva von Balthasar, il Tutto nel frammento, l’Infinito nel finito, Dio nella nostra storia – aggiunge don Oreste – noi abbiamo bisogno degli artisti, perché, come disse Paolo VI, il nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio”.