Tre denunciati per circonvenzione di incapaci, concorso nel reato e appropriazione indebita
di circa 1,6 milioni di euro: sono questi i principali risultati di due attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle modenesi e coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena, nella persona del S. Procuratore dott. Marco Imperato.
Nel primo caso i finanzieri hanno denunciato un soggetto che, approfittando dello stato di
difficoltà di un congiunto, amministratore di una società, ha illecitamente sottratto dall’impresa da questo gestita ingenti disponibilità finanziarie, utilizzate per far fronte
all’altissimo tenore di vita condotto e per spese di carattere voluttuario.
Le indagini hanno portato alla luce il singolare raggiro che ha visto il coinvolgimento anche
di un altro soggetto (denunciato per concorso), il quale avrebbe favorito il convincimento
nella vittima di dover prelevare le somme di denaro giacenti sui conti aziendali per la
consegna al proprio congiunto al fine di evitare il verificarsi di gravi problemi alla società.
Con queste illecite modalità, nell’arco di qualche anno, sono state sottratte all’azienda
somme consistenti che l’hanno poi condotta in una situazione di difficoltà finanziaria.
Seguendo il flusso di denaro i finanzieri hanno individuato e sottoposto a sequestro il denaro ancora nella disponibilità dell’ideatore dell’inganno, pari a circa € 100.000,00, messo poi a disposizione della persona danneggiata.
Nel secondo caso, è stata segnalata all’attenzione della locale Procura la condotta di un
altro soggetto, anch’esso congiunto della vittima, che “approfittando” dell’età avanzata di
quest’ultima e della sua condizione di difficoltà, l’ha circuita inducendola a disporre in suo
favore di parte del patrimonio personale.
In particolare, le indagini, avviate a seguito della querela presentata dall’Amministratore di
sostegno della vittima, hanno consentito di accertare che il “truffatore” si era fatto intestare, attraverso il cambio del beneficiario, alcune polizze assicurative (sequestrate dai finanzieri per la successiva restituzione), oltre ad appropriarsi del contante prelevato nel tempo dalla vittima per un cospicuo importo complessivo. L’intervento delle Fiamme Gialle ha, evitato che il disegno criminoso realizzato dall’autore del reato, che si era spinto fino ad
ottenere dalla vittima la firma di una “procura generale” davanti ad un notaio che gli avrebbe permesso di controllare l’intero patrimonio della circuita (costituito da diversi beni immobili, tra terreni e fabbricati), fosse portato alle sue più dannose conseguenze.
Al termine delle attività di indagine sopra descritte ed ottenuto il nulla osta dall’A.G.
inquirente, le Fiamme Gialle modenesi, facendo ricorso ai poteri riconosciuti dalla normativa fiscale vigente ed in un’ottica di trasversalità, hanno proceduto a segnalare all’Agenzia delle Entrare di Modena, per il successivo recupero a tassazione, i proventi illeciti dei reati accertati, quantificati in oltre 1,5 milioni di euro.
Le descritte attività condotte dalla Guardia di Finanza, nella sua veste di polizia giudiziaria
e di polizia economico-finanziaria, con specifiche competenze per l’analisi dei flussi
finanziari e l’esame degli accadimenti aziendali, oltre ad assicurare alla giustizia i
responsabili di reati particolarmente gravi, hanno evitato che le vittime subissero ancor più
gravi conseguenze sotto il profilo patrimoniale, consolidando sempre più il ruolo delle
Fiamme Gialle quale forza di polizia a forte vocazione sociale, a protezione e sostegno dei
cittadini.